Piero de’ Medici: Tra Splendore e Tragedia, la sua Sepoltura all’Abbazia di Montecassino.
Piero, figlio del grande mecenate Lorenzo dei Medici, conosciuto come il Fatuo o lo Sfortunato, nacque a Firenze il 15 Febbraio 1472.
La sua storia giunge fino all’Abbazia di Montecassino in un percorso
intricato e tragico. Piero dovette affrontare una serie di sfide fin dalla giovane età. Dopo la morte del padre, avvenuta l’8 aprile 1492.
Piero assunse il comando della città di Firenze, ma a differenza del padre mancava di
carisma e abilità politica. Nonostante non fosse privo di cultura, il giovane Medici non riuscì
a mantenere i legami con gli artisti che il padre aveva patrocinato, tra cui il celebre
Michelangelo Buonarroti.
La sua mancanza di leadership e la sua scarsa disinvoltura verso la politica attirarono l’attenzione del Benedettino Frà Girolamo Savonarola, feroce antagonista politico del padre Lorenzo, il quale attendeva con impazienza l’opportunità di scatenare il dissenso popolare in Firenze.
L’occasione si presentò il 9 novembre, quando i fiorentini, sollecitati dal
predicatore, si rivoltarono saccheggiando il Palazzo Medici e restaurando la Repubblica.
Inizialmente Piero fuggì a Bologna e successivamente a Venezia con la sua famiglia. Dopo
vari tentativi infruttuosi di riconquistare Firenze, nel 1501 Piero venne nominato Governatore di Cassino e del suo Distretto dal Re Luigi xii di Francia.
Questa nomina politica lo coinvolse nelle guerre tra francesi e spagnoli per il controllo del regno di Napoli e del feudo di Montecassino.
Durante uno spostamento dell’esercito francese in cui Piero era presente con i suoi soldati,
la nave su cui era imbarcato, gravemente sovraccarica di armi, si rovesciò nel fiume Garigliano, nei pressi di Castelforte. Piero annegò e il suo corpo venne recuperato solo alcuni giorni dopo.
La tomba di Piero il Fatuo all’Abbazia di Montecassino, commissionata da Papa Clemente
VII (suo cugino), risale al XVI secolo. Iniziata nel 1539 e completata nel 1559, è un’opera
d’arte in marmo realizzata da diversi artisti tra cui Antonio da Sangallo, Antonio da
Settignano, Francesco da Sangallo e Matteo Quaranta. Il sepolcro presenta la statua
di Piero seduto su un’urna nera, circondato dalle statue di San Pietro e San Paolo, oltre a
medaglioni raffiguranti Sant’Agata e Santa Giustina. Lungo la base sono presenti rilievi che
narrano episodi della vita dei due santi, inclusa la scena di San Pietro davanti all’imperatore Nerone che decreta la crocifissione dell’Apostolo. Per fortuna l’opera d’arte riuscì a salvarsi dalla distruzione quasi completa dell’Abbazia di Montecassino a seguito dei feroci bombardamenti anglo-americani sul Monastero nel 1943.