Qualcuno ci dice che forse siamo troppo prevenuti nei confronti del “nostro sceriffo salernitano”: dalla questione degli ospedali prefabbricati anti Covid mai entrati in funzione (con relative e numerose denunzie alla Magistratura), ai blocchi sconsiderati sulle prestazioni diagnostiche “a tempo” per i cittadini campani, dall’impegno troppo “paternalistico” profuso per sistemare i suoi figlioli quali docenti in Università pubbliche, alle indagini sul voto di scambio nel Comune di Salerno, dalla nomina di Direttori Generali pluri indagati in ASL napoletane e così discorrendo in tanti altri casi che sarebbe troppo ripetitivo parlarne. Non é certo Campo Sud Quotidiano che vuole ergersi a tutti i costi a censore del “nostro Governatore”. Ma é piuttosto il buon De Luca che con fare (non a caso) da sceriffo, cioè a dire con piglio in apparenza sicuro e disinvolto, a tratti arrogante, si va a cacciare in iniziative a dir poco discutibili e molto, molto vicine alla illegittimità. Per non dire illegalità. Ma certamente e nella migliore delle ipotesi, in questioni fortemente controverse e intraducibili ai più.
Veniamo all’ultimo caso sul tappeto: De Luca recentemente annuncia alla stampa di voler realizzare a Napoli, un grattacielo a pochi passi dal Centro Direzionale per ospitarvi i nuovi Uffici Regionali. Una sorta di cittadella per Giunta e Consiglio Regionale, Assessorati e Uffici amministrativi per accorpare queste funzioni e rendere più fruibili e accessibili i servizi offerti all’utenza.
Peccato che questo accorpamento di funzioni sia già operativo e da diversi anni presso il Centro Direzionale di Napoli. Qualcuno potrà obiettare che gli edifici che ospitano gli Uffici Regionali risultano di proprietà privata e i costi dei fitti incidono non poco sul bilancio regionale. Giusto! Ma allora perché non pensare seriamente di ristrutturare Palazzo Fuga ? Quel meraviglioso edificio settecentesco che sta cadendo a pezzi in Piazza Carlo III che é di proprietà comunale e per il quale sono state fatte innumerevoli ipotesi di ristrutturazione per un impiego alternativo che non si é mai trovato?
De Luca sa bene che il Comune di Napoli da solo non potrebbe mai riuscire a trovare una soluzione di impiego per il recupero di quel maestoso edificio, non fosse altro perché i soldi per un restauro totale il Comune Partenopeo non li ha. Quella zona della città, al contrario, avrebbe bisogno di una rifunzionalizzazione complessiva e qualificata. Ed avere il quartier generale della Regione Campania a due passi dalle autostrade e dalla stazione centrale di Napoli, darebbe nuova linfa e risolleverebbe dal degrado tutto il quartiere, a pochi passi dal centro cittadino. Con i suoi 103 mila metri quadri di superficie potrebbe ospitare gli Uffici della Giunta e del Consiglio Regionale, dotarsi di aula consiliare prestigiosa e capiente, ricavata in ambienti storici restaurati e tanti, ma proprio tanti, altri benefici per il personale della Regione Campania e per il pubblico, che godrebbe anche di centinaia e centinaia di posti auto nelle ex scuderie e negli innumerevoli volumi tecnici inutilizzati.
Qualcuno potrebbe ulteriormente obiettare: ma proprio ora che si intravede la possibilità di utilizzare i fondi del PNRR per ristrutturare l’intero storico fabbricato? Proprio ora che il Ministro Franceschini ha pensato di realizzare in loco un grande museo con quei fondi ?
Sarebbe proprio una buona opportunità, se non fosse che l'”ottimo” Franceschini, solo dopo qualche mese, ha cambiato idea pensando di ospitarci la Biblioteca Nazionale in quell’edificio! Ecco, questa é la nostra preoccupazione: Da circa 50 anni si “chiacchiera” soltanto su quale destinazione offrire a un edificio di pregio storico e architettonico che ha pochi eguali in tutta Europa e nel mondo. E Franceschini é solo l’ultimo, in ordine di tempo, ad aver avanzato due o più proposte diverse e alternative tra loro a distanza solo di poche settimane.
E se poi la sua proposta é realizzabile con i fondi del PNRR, allora…… campa cavallo!!
Le idee certamente non mancano, così come le chiacchiere di Franceschini. Ma intanto palazzo Fuga continua a degradare vergognosamente. E continua a rimanere inutilizzato in spregio ad ogni regola di buon senso, oltre che di buona amministrazione per chi ha governato e governa questa città. E questo Paese.
Un autentico spreco da far rabbrividire chi apprezza l’arte e l’incantevole bellezza delle città storiche con i propri invidiabili gioielli architettonici.
Detto di Palazzo Fuga, (che potrebbe essere una ghiotta e “pronta” soluzione) tuttavia va chiarito che di proposte alternative, per ospitare nuovi e più funzionali uffici regionali (oltre che senza oneri di affitto) evitando soprattutto una ulteriore, inutile e preoccupante colata di cemento in città, ne esistono ancora svariate. Pensiamo ai grandi ed innumerevoli edifici dell’ex Ospedale Psichiatrico “Leonardo Bianchi” di Calata Capodichino, di proprietà ASL e quindi regionali, abbandonati anch’essi da oltre 40 anni e anni e mai più utilizzati. (con la Legge Basaglia del1978 fu disposta la chiusura di tutti gli ospedali psichiatrici del Paese). Si tratta di un complesso architettonico di circa 50 palazzine e 33 padiglioni che si aprono su un corpo di fabbrica centrale. La costruzione risale agli inizi del 900, in pieno stile architettonico “Umbertino” e si sviluppa su oltre 85.000 metri quadri di edificato più un parco a verde che circonda l’ex complesso ospedaliero per un totale di 22 ettari. Pochissimi a Napoli conoscono questa meraviglia architettonica ed ambientale. Evidentemente anche il povero De Luca, essendo Salernitano, non é al corrente di questa realtà. Ma soprattutto gli sfugge che proprio la Regione Campania, soltanto nel 2018, e cioè in piena prima Legislatura regionale a guida De Luca, pose in vendita con propria delibera l’intero complesso architettonico per 200 milioni di Euro. Naturalmente, alla data odierna, nessun privato ha inteso accogliere la proposta di vendita e gli edifici sono ancora li abbandonati, ad autodistruggersi per incuria e assenza di manutenzione. Quanti uffici della Regione Campania potrebbero entrare in questo ex Ospedale Psichiatrico di Capodichino? Noi diciamo che troverebbero spazi adeguati di ospitalità, oltre agli Uffici Regionali della Campania, anche quelli del Molise, dell’Umbria e forse dell’Abruzzo…….
Perché, dunque, De Luca non pensa di trasferire i propri uffici regionali in quella ex struttura ospedaliera di “sua” proprietà, circondata dal verde e fornita di oltre 50 palazzine, in tal modo riqualificando completamente gli edifici e l’intera area circostante, che é situata a poche centinaia di metri da via Foria e Piazza Carlo III, oltre che dall’aeroporto di Napoli e dunque in zona di pregio, dotandola di servizi e funzioni pubbliche di indubbia valenza?
Compito di un giornale é quello di porsi talune domande! E di pretendere risposte convincenti. Nell’interesse della cittadinanza. Tanto per evitare, nel caso di specie, altra cementificazione inutile in città; un esborso di danaro pubblico evitabile; un doppione di agglomerati edilizi a pochi passi dal Cento Direzionale, complesso edilizio che ancora non ha individuato la sua “mission” e la sua funzione urbanistica complessiva che potrebbe, al contrario, essere inficiata dalla proposta sconsiderata e inquietante dell’intoccabile Governatore.
Tutto ciò mentre Napoli ha assoluta necessità di recuperare e riqualificare il patrimonio immobiliare pubblico esistente. Per altro di indubbia qualità storica e architettonica.
E se non bastassero queste proposte concrete per evitare l’ennesimo scempio edilizio, il buon Governatore Sceriffo potrebbe ulteriormente optare per gli immensi e funzionali edifici dell’ex Collegio per l’Infanzia “Costanzo Ciano” di Bagnoli. Meglio conosciuti quali ex sede del Comando generale della NATO. Di proprietà Fondazione Banco Napoli, il complesso edilizio di Bagnoli consentirebbe di offrire una opportunità di riqualificazione dell’area e una fruizione complessiva e funzionale degli immensi spazi del maestoso complesso architettonico degli anni 30, per l’intera cittadinanza dell’area flegrea e non soltanto, attraverso il collocamento completo degli uffici della Regione Campania. E, dulcis in fundo, in zona ampiamente servita da Metropolitana e raccordo autostradale della Tangenziale.
Quale sarà il motivo perché, al contrario, si cerca a tutti i costi di realizzare una opzione diversa che, incontestabilmente e senza dubbio alcuno, decreterà la completa desertificazione del Centro Direzionale di Napoli, con l’abbandono delle funzioni amministrative e politiche dell’Assemblea Regionale e di tutti gli Uffici dell’Ente e il trasferimento in altra località (per altro così vicina al Centro Direzionale), procedendo ad urbanizzarla ex novo e appositamente? Perchè non pensare, piuttosto e in alternativa, all’ampliamento del Centro Direzionale sui suoli dell’ex Mercato Ortofrutticolo. Opzione per altro già prevista dagli strumenti urbanistici della città di Napoli? E così facendo, recuperando quell’area immensa dell’ex sito commerciale tutt’ora tristemente abbandonata e adoperarsi, piuttosto, per una auspicabile, oltre che indispensabile, riqualificazione ed un uso più appropriato e funzionale dell’area complessiva del Centro Direzionale di Napoli?
Questi i nostri dubbi, le perplessità e gli interrogativi che poniamo alla Regione Campania e al suo Governatore. Consapevoli che le battaglie più dure contro scelte completamente sbagliate delle amministrazioni pubbliche, vanno condotte senza risparmio di energie e tentennamenti. Coinvolgendo nella maniera più ampia la cittadinanza e favorendo il dibattito e il contraddittorio con la controparte su scelte che investono in primis la qualità della vita dei residenti. Ma soprattutto il futuro prossimo della città e delle sue nuove generazioni.