Abbiamo lasciato pochi giorni or sono il povero Draghi con un palmo di naso, “disarcionato” dal suo scranno apparentemente blindato e garantito dai poteri che contano. Ma in tanti non avevano fatto (o non avevano voluto credere che potesse accadere…) i conti con le bizzarrìe dei parlamentari 5 Stelle, passati attraverso una prima “scrematura” scissionistica con il prode Ministro degli Esteri e i suoi (pochi) seguaci, scappati nottetempo dal Movimento di Grillo e Conte. Partito che non gli avrebbe garantito la terza candidatura alle politiche previste per la prossima primavera.
Questo il vero motivo di tanto ardore e di confusione incomprensibile:Â Draghi che non intendeva blindare ulteriormente e garantire all’interno del Governo il Movimento grillino; i Parlamentari pentastellati che, fiutato il pericolo, scappavano in ogni direzione possibile che garantisse loro di poter conservare la poltrona in futuro.
Tira di qua, strappa di la, l’imperturbabile Presidente banchiere riconosce che il bicchiere é oltremodo colmo e si dimette! E’ dunque il capolinea della Legislatura. Bislacca e inconcludente, nel corso della quale il Paese ha subito un arretramento complessivo spaventoso. Sotto tutti i profili. Al netto della controversa gestione della pandemia e poi gli innumerevoli distinguo sulla vicenda della guerra in Ucraina, ove in realtà l’Italia é stata fin troppo accondiscendente con le posizioni americane in ordine agli aiuti militari e troppo poco efficace sul fronte diplomatico per tentare in ogni modo un cessate il fuoco definitivo.
Una maggioranza che nemmeno Draghi riusciva ormai a “domare” e che solo il PD intravedeva come l’unica soluzione possibile per un Paese così in croce come non mai.
Ma guai a mollare gli ormeggi, si preoccupavano gli eredi del PCI.
Sciolte le Camere e fissata la data delle elezioni, come se nulla fosse accaduto, la sinistra parlamentare, più scadente dai tempi di Togliatti e poi di Berlinguer, non trova nulla di meglio, per presentarsi all’elettorato, che ripescare tutti i grillini ormai senza casa. Per ricandidarli nelle liste del PD. E come é possibile tutto questo, vi domanderete, dopo aver fatto “saltare il banco” del Governo di Unità Nazionale?
Ma per battere le Destre, naturalmente!
Con buona pace delle contraddizioni, gli scontri epocali sui temi politici, le evidenti divergenze programmatiche e i distinguo su ogni problematica in discussione. Tutto archiviato. Tutto dimenticato o solo accantonato sino a dopo le elezioni di settembre. Semmai e non voglia Iddio, questa banda di sprovveduti, accompagnati dai soliti e sadici “vampiri” del PD, dovessero nuovamente e malauguratamente governare questo esangue Paese. Magari con qualche ulteriore e nuova alchimia elettorale o qualche manovra di “ingegneria costituzionale di Palazzo” ( e sarebbe la terza o quarta volta di fila!) che li portasse al Governo, malgrado l’ennesima e auspicabile batosta elettorale!
Ma dunque, é certa questa scelta del PD?
Sicuramente si. Tant’é che anche il cosiddetto e redivivo Centro di Calenda, opportunamente “irrobustitosi” con altri personaggi in cerca d’autore della “levatura” politica di Brunetta, Gelmini e Carfagna, alza una diga alla alleanza elettorale con il PD poiché questi ultimi hanno già offerto al bibitaro del San Paolo (Oggi Stadio Maradona) la possibilità di “correre” nella medesima coalizione pseudo progressista capitanata da Letta e i suoi vampiri. Ma possiamo star tranquilli. Vedrete che nei giorni a venire Letta e Calenda, con Renzi e Di Maio riusciranno a superare le vecchie incomprensioni e trovare il modo per definire una più ampia alleanza sinistro-centrica che possa arginare il pericolo delle destre reazionarie e fasciste. Copione già visto, spauracchio già dispiegato almeno negli ultimi trent’anni. Sceneggiatura ormai logora con sempre i medesimi interpreti autoreferenziali ed esangui, ma saldamente seduti su poltrone diverse e intercambiabili.
Ancora una volta assisteremo ad una “coraggiosa” alleanza politica “nell’interesse esclusivo del Popolo Italiano”. Una sorta di carrozzone da saltimbanchi, sgangherato e insicuro sul quale troveranno posto i soliti noti: dal ripescato Segretario del PD Enrico Letta, al figliol prodigo della sinistra Matteo Renzi, dal bibitaro napoletano al romanaccio Calenda con i suoi “nuovi” acquisti dell’ultimo calciomercato 2022, per finire con quel battaglione di fuorusciti 5 Stelle arruolatosi sotto le bandiere del PD.
Il programma? Ma é già scritto: barricate per il mantenimento del Reddito di Cittadinanza; Ius scholae ; nuove tasse già auspicate e richieste da Letta; blocco delle iniziative per la individuazione di risorse energetiche alternative; blocco dei rigassificatori e degli inceneritori di nuova generazione nelle città invase dai rifiuti ( e dai cinghiali); nuove polemiche sul sostegno alla Ucraina e tutte le altre amenità che hanno diviso giornalmente gli ex 5 Stelle e il PD nelle stanze del Governo e nel Paese, in questi ultimi anni di Legislatura. Niente da dire, un ottimo programma. Soprattutto nuovo di zecca e oltremodo condiviso ed efficace per affrontare le questioni politiche e amministrative tutt’ora irrisolte di una Italia agonizzante.
Ma chi sono i “Supporter” più agguerriti e motivati di questi programmi elettorali così efficaci? Ma naturalmente la Show-Girl Belen Rodriguez; la bravissima Giorgia (la cantante romana, ovviamente); l’altra giovanissima cantante Elodie e poi i soliti quotidiani capitanati da Repubblica e dai suoi “opinionisti” della carta stampata e televisivi ormai più che desueti. Per meglio dire stantii, come un piatto contenente alimenti dimenticato in frigorifero da più di quindici giorni.