Dopo le interviste del Professor Guido Trombetti e del Dott. Maurizio Maddaloni, Campo Sud quotidiano presenta un nuovo interessantissimo ed autorevole contributo alla discussione promossa dal nostro “Forum per il Futuro della città”: é la volta, infatti, dell’Avvocato Severino Nappi, Professore Ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Napoli e docente di Diritto del Mercato del Lavoro alla Scuola di Specializzazione in Diritto Civile presso l’Università di Camerino. Più volte Consigliere Regionale della Campania, é stato Assessore Regionale al Lavoro, alla Formazione Professionale, alla immigrazione ed emigrazione della Regione Campania. Nella attuale Legislatura Regionale, Severino Nappi é stato eletto nuovamente Consigliere Regionale nella Circoscrizione elettorale di Napoli (Settembre 2020) con la lista Lega per Salvini, superando gli ottomila voti di preferenza.
La Redazione.
D: ON. NAPPI, QUALE PIANO DI SVILUPPO RITIENE SOSTENIBILE PER BAGNOLI , AREA PORTUALE E NAPOLI ORIENTALE?
R: fino ad oggi, su questi grandi progetti abbiamo assistito solo a tante chiacchiere. Sono il simbolo della cattiva politica fatta di masterplan, consulenze, conferenze dei servizi, ma zero fatti concreti. Noi vogliamo invertire la rotta. Come? Bisogna mettersi in ascolto: degli imprenditori, delle categorie produttive, del mondo dell’Associazionismo. Non per fare interessi di bottega ma per attuare un nuovo Rinascimento caratterizzato da investimenti territoriali integrati con risorse UE e portando a compimento le ZES, ferme in un limbo ormai da troppo tempo. Per farlo occorre creare una sinergia tra Governo, Regione e Comune di Napoli, ovvero un’azione di sistema che é quella che é sempre mancata a questo territorio, ostaggio di inutili liti tra comari. La politica deve fare la sua parte e la deve fare ora perché l’unico piano davvero sostenibile é quello che non lascia indietro nessuno.
D: COME COMBATTERE NELLE PERIFERIE EMARGINAZIONE ED EMERGENZA SOCIALE?
R: Senza servizi, senza assistenza, assediati dalla criminalità e da immigrati clandestini, gli abitanti delle periferie sono un monumento vivente al disinteresse delle Istituzioni. A partire dal Sindaco. Per restituire dignità a questi luoghi bisogna puntare su un programma di rigenerazione urbana contro il degrado: realizzare infrastrutture all’altezza é un impegno che va alimentato nell’ottica della costruzione di un piano di sviluppo che guardi al futuro. Occorre dare nuova linfa alle imprese per creare occupazione, Perché nelle periferie, dove c’é un malessere diffuso, la vera emergenza é il lavoro che non c’é.E poi bisogna tornare ad occuparsi dei più fragili, anziani ma non solo, che sono costretti a convivere con problemi di salute o con una disabilità. Per loro c’é la Carta Sociale che punta a sconfiggere le lunghe attese per le visite specialistiche , annulla il problema delle cure ad intermittenza e sottrae alla politica la possibilità di un utilizzo improprio dei fondi destinati alla salute e al Welfare.
D: COME RILANCIARE IL RUOLO DELLA CITTA’ METROPOLITANA?
R. Cominciamo col dire che le condizioni in cui versa la città e gran parte della sua Area Metropolitana, scollegata o abbandonata, meritano una presa di coscienza collettiva. De Magistris é stato il Sindaco di Piazza Municipio, non delle periferie e men che meno dei 91 Comuni della Provincia. E’ arrivato il momento di voltar pagina e archiviare definitivamente questa politica scellerata che ha portato a picco Napoli.
Il Centro Destra di cui la Lega é il vero motore, é già al lavoro, compatto, per dare risposte concrete e definitive ad una città che da troppo tempo aspetta il suo riscatto. La prima indicazione strategica é dotarsi di un Piano Metropolitano che integri realtà che oggi agiscono come satelliti e costituiscono invece un potenziale di sviluppo enorme per Napoli. A partire dalle infrastrutture. E poi dare voce ai comuni e alle loro specificità per valorizzare e veicolare il “brand Napoli”. E’ sicuramente questa una delle sfide che segnerà il destino della città e della sua Area Metropolitana.
D: QUALE EREDITA’ DE MAGISTRIS LASCIA ALLA CITTA’ DOPO 10 ANNI DI GOVERNO?
R: Pesantissima. Non dimentichiamoci che ci lascia con un debito da ben 4 miliardi di Euro. In questi anni la città più bella d’Italia é stata (non) amministrata da un velleitario incompetente, capace solo di negare diritti ai cittadini, distruggere i servizi, umiliare le periferie, massacrare i conti
Purtroppo, la pandemia ha solo contribuito ad accelerare processi già in atto. Per chiunque, dopo di lui, sarà davvero difficile fare peggio.