ARRESTATO BRIGATISTA ROSSO LATITANTE IN ARGENTINA DAL 1980.

Si tratta di Leonardo Bertulazzi, brigatista rosso genovese, latitante dal 1980 nel Paese Sud Americano ove aveva trovato coperture e protezione anche dai governi locali, grazie allo STATUS di RIFUGIATO POLITICO concesso al terrorista nel 2004. Concessione finalmente e recentemente revocata dalle Autorità Giudiziarie di Buenos Aires. In questo lungo periodo lo Stato Italiano, grazie all’impegno delle nostre Autorità di Pubblica Sicurezza, non ha mai smesso di tenere sotto controllo il latitante genovese, ribadendo periodicamente e decisamente la richiesta di arresto del terrorista rosso e sottolinendo la necessità di estradizione in Italia del Bertulazzi, ove é atteso per espiare la pena inflittagli dal Tribunale di Genova di 27 anni di carcere per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata. In particolare, il terrorista rosso é stato riconosciuto colpevole del sequestro di persona dell’Ingegnere navale Piero Conte, avvenuto a Genova il 12 Gennaio del 1977. Con parte del denaro del riscatto della vittima, le Brigate Rosse acquistarono in Roma un appartamento in Via Montalcini, 8. Appartamento utilizzato poi dai terroristi quale prigione di Aldo Moro per tutto il periodo del sequestro dello statista democristiano.

La Polizia Argentina ha eseguito la misura restrittiva del brigatista rosso alla presenza dei funzionari italiani dell’intelligence, degli investigatori della Direzione Centrale di Prevenzione, Digos e Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia. La loro presenza e l’impegno profuso dai nostri investigatori ha testimoniato l’interesse del Governo Italiano di assicurare alla giustizia personaggi che hanno insanguinato il nostro Paese per lungo tempo e che, molto spesso, grazie alle coperture di natura politiche (in Argentina come in Francia spalleggiati anche dai governi locali) sono riusciti a farla franca, malgrado i lutti ancora impuniti, inferti a tanti innocenti nel loro Paese.

All’arresto di Leonardo Bertulazzi di queste ore, seguirà la tempestiva richiesta di estradizione in Italia, su cui dovrà pronunciarsi definitivamente il Ministero della Giustizia di Buenos Aires.