Introdotto con l’ultimo articolo della Legge 26 del 28.3.2019,per l’approvazione del Reddito di Cittadinanza e per la cosiddetta Quota 100 per il raggiungimento della pensione a 62 anni e 38 di contributi, l’anticipo del “Trattamento di Fine Servizio” ( o liquidazione o buonuscita, come è stata nel tempo denominata) per gli Statali, ha finalmente concluso i suoi percorsi burocratici ed è stato recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica l’iter procedurale per richiedere i 45.000 mila Euro di anticipazione alle banche convenzionate.
Dall’entrata in vigore di Quota 100 è già passato quasi un anno. Ma è pur sempre motivo di soddisfazione, oltre che una grande opportunità per i neo pensionati o quelli prossimi, ricevere in tempi più brevi questa anticipazione di denaro sacrosantamente dovuti e di proprietà esclusiva dei lavoratori, i quali avevano accumulato queste cifre anno dopo anno di servizio, con trattenute automatiche prelevate dal proprio stipendio.
Liquidazione che mai nessuno avrebbe pensato di congelare o sequestrare in parte o completamente, anche solo per qualche tempo! Nessuno, tranne l’ineffabile Mario Monti, il Presidente del Consiglio più sciagurato e odiato della storia Repubblicana. Grazie a l’unica soluzione che questi grandi economisti illuminati, riconducibili o “autorevolmente iscritti” alla intellighenzia riformatrice della sinistra nostrana, potessero immaginare e partorire: TASSARE E VESSARE I LAVORATORI E I PENSIONATI A REDDITO FISSO, fino a derubarli del sacrosanto diritto di godere dei propri sacrifici di una vita. Cioè a dire, bloccando loro la corresponsione della “Buonuscita”da un minimo di due anni dalla data di effettivo pensionamento, ai 4 anni, necessari per vedersi corrisposta la seconda rata e poi il saldo della liquidazione. Un furto con destrezza a tutti gli effetti!
Ma lasciamo per un attimo le follie di Monti e della sua “Ancella” Fornero (altro Ministro famoso per le sue felici intuizioni e le iniziative stupefacenti per il “benessere” dei lavoratori, salvo poi a piangere commossa per i disastri prodotti!) e passiamo a valutare con ragionevolezza e buon senso pratico gli effetti benefici e oltremodo salutari per la nostra economia, introdotti dall’anticipazione della liquidazione prevista dalla normativa di Quota 100. Abbiamo detto che l’importo massimo erogabile tramite anticipazione bancaria non può superare i 45.000 Euro per cittadino in quiescenza. Sappiamo anche che coloro che hanno usufruito della normativa di Legge in discorso, fortemente voluta dalla Lega, per l’uscita anticipata dalle proprie Amministrazioni Pubbliche di appartenenza, ammontano a circa 300 mila lavoratori per il 2019 e che un numero pressoché analogo si accinge a lasciare il lavoro nel corso del 2020 o ha già usufruito delle “finestre” previste in questi primi 6 mesi di quest’anno.
Moltiplicando l’importo immediatamente liquidabile (i citati 45.000 Euro) per il numero degli aventi diritto alla anticipazione stessa, viene fuori un considerevole tesoretto a disposizione di una vasta platea di potenziali acquirenti di beni e servizi, con un effetto moltiplicatore e a cascata per la ragionevole immissione di liquidità nel sistema economico e produttivo del Bel Paese. E, come se non bastasse, va anche detto che la medesima normativa per l’anticipazione bancaria del TFS, va applicata anche a quei lavoratori che usufruiscono delle modalità ordinarie e tutt’ora vigenti (Legge Fornero) per il raggiungimento della pensione. Come è noto, anche a questi lavoratori si applica il blocco della liquidazione, in quanto dipendenti pubblici. E, pertanto, la norma prevista da Quota 100 estende i benefici anche a costoro. Con un incremento davvero notevole delle risorse immediatamente disponibili per i neo pensionati e per l’auspicabile immissione di liquidità nel sistema economico nazionale. Come appare chiaro ai nostri lettori, in un periodo di recessione senza precedenti che ha avuto origine ancor prima del diffondersi della terribile epidemia da coronavirus e con il blocco sostanziale di molteplici e fondamentali asset industriali e produttivi, questa immissione di liquidità può costituire un autentico e insperato toccasana per l’intero sistema economico nazionale. Nonostante le forze di governo non abbiano compreso da subito la forza propulsiva e moltiplicatrice di questo provvedimento legislativo. O forse, più semplicemente, abbiano tentato di sminuirne la portata, per non concedere un vantaggio politico a quella forza politica che, al contrario, ha voluto fortemente approvarla e sostenerla nel lungo iter legislativo e applicativo, con puntiglio e determinazione.