domenica, Novembre 24, 2024
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Addio a Mariolino Corso, ala sinistra della Grande Inter. Allenatore indimenticato dell’unico Scudetto Azzurro della squadra Primavera.

Ci ha lasciato un autentico Signore del calcio Italiano. Avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 Agosto. Mariolino Corso, giocatore eclettico e di poche parole, lega il suo nome alla Grande Inter degli anni 60 ove esordì a soli 16 anni con un gol al Como in una sfida di Coppa Italia. Rete che gli regalò il record di goleador più giovane della squadra nerazzurra. Era una mezza punta classica. Quella che oggi definiremmo “trequartista”. Ma nell’Inter giocò sempre da ala sinistra con il classico numero 11 sulle spalle. Era un “sinistro” molto talentuoso e diventò famoso per i suoi velenosissimi calci di punizione a “foglia morta” che Mariolino calciava imprimendo repentini mutamenti della traiettoria del pallone. Era la dannazione dei portieri di quegli anni 60 e 70 che seguivano allenamenti specifici per tentare di contrastare le sue giocate micidiali da fermo, meritandosi l’appellativo di Mandrake.
Nel massimo campionato di calcio segnò il suo primo gol a 17 anni, in una gara contro il Bologna terminata 3 a 0 per l’Inter. Era il 30 novembre del 1958.
Corso conquistò con l’Inter di Herrera e del Presidente Angelo Moratti ben 4 Titoli Nazionali (1963; 65; 66 e 1971) due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali (1964 e 65). Giocò con la maglia nerazzurra quindici campionati di fila, realizzando complessivamente 94 reti. Giocò con l’Inter sino alla conquista dello Scudetto del 1971. Passò poi al Genoa dove giocò ancora sino al 1975, quando fu costretto al ritiro per i postumi di una grave frattura ad una tibia che non si era mai ricomposta adeguatamente.Dopo l’addio al calcio giocato, Corso decise di prendere il patentino di allenatore di calcio. La sua prima esperienza da trainer gli fu offerta proprio dal Napoli Calcio, al tempo guidato da Corrado Ferlaino. Mariolino fu designato Responsabile del Settore Giovanile e con la squadra Primavera conquistò il primo e unico (al momento) scudetto Tricolore della categoria. Era il 1979.
In quella squadra Primavera giocavano giovani promettenti del calibro di Volpecina, il portiere Di Fusco, Celestini e Caffarelli. Calciatori che sarebbero stati determinanti, qualche anno dopo, nella conquista dei due scudetti del Napoli di Maradona. Corso rimase nel Napoli sino al 1982, allevando numerosissimi calciatori di talento e confermando, a livello nazionale, la qualità indiscutibile del vivaio del Napoli.
Il suo nome rimarrà sempre legato alla Società Calcio Napoli e a quella meravigliosa avventura dello Scudetto Primavera, conquistato da un personaggio davvero unico e indimenticabile per tutti gli appassionati autentici del Calcio Italiano. La Redazione di Campo Sud esprime alla famiglia i sensi del proprio cordoglio per la scomparsa del grande campione.

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