A due settimane dal 12 giugno continua il silenzio assordante degli organi di informazione sui referendum sui quali gli italiani saranno chiamati a votare.
Ogni tanto compare, ma di sfuggita e nelle pagine interne, qualche dichiarazione di esponente politico che, senza impegnarsi troppo, esprime il proprio parere.
Abbiamo già dato notizia della ridotta percentuale di italiani che, stando ai sondaggi, andrebbero alle urne.
Il risultato che è amaramente più ovvio è quello del mancato raggiungimento del quorum necessario.
Ripetiamo allora quanto ha sempre dichiarato il magistrato Carlo Nordio, uno non legato alle logiche correntizie della magistratura, “ Se vi piace questa forma di giustizia, allora andate al mare; le proposte di abrogazione non fanno per voi. Ma se ritenete che questa giustizia e quindi questa magistratura vadano cambiate e riformate, andate a votare e spingete il maggior numero possibile degli elettori ad andare a votare.”
Purtroppo il grido di Nordio corre il rischio di rimanere inascoltato.
Le previsioni sono nere. Ma non tutto è perduto. Con uno sforzo di quanti hanno a cuore una giustizia giusta ed un ridimensionamento dello strapotere della casta dei magistrati si può ancora riuscire a raggiungere il quorum.
Intanto preme rilevare la posizione dei vari partiti.
A favore di tutti i quesiti si sono pronunciati, chi ad alta voce, chi purtroppo in modo soft, oltre ai Radicali e alla Lega, che sono stati i promotori, anche Forza Italia, Italia Viva ed Azione.
Qualche distinguo c’è da parte di Fratelli d’Italia che non vuole l’abrogazione della legge Severino e che esprime perplessità sulla riforma della custodia cautelare, mentre il PD dichiara, per bocca del suo segretario, pilatescamente di lasciare libertà di voto.
Unici contrari a tutti i referendum sono i grillini, ma la loro posizione nasce dal desiderio, una volta fiutata la possibilità di atteggiarsi a vincitori.
Nei prossimi giorni, se avrete la bontà di seguirci, illustreremo i cinque quesiti.
Elio Fusco