sabato, Novembre 23, 2024
HomeL'editorialeIL TURISMO IN CITTA' E NELLA REGIONE: NUMERI CONFORTANTI. MA COSA...

IL TURISMO IN CITTA’ E NELLA REGIONE: NUMERI CONFORTANTI. MA COSA FANNO LE ISTITUZIONI LOCALI PER OFFRIRE SERVIZI ADEGUATI ED EFFICIENTI AI FLUSSI TURISTICI IN FORTE CRESCITA?

Finito il periodo delle festività pasquali è opportuno fare il punto sulla situazione complessiva del turismo nella nostra città.
Già in un precedente servizio l’economista Gianni lepre, su queste colonne, aveva rimarcato il notevole afflusso di turisti a Napoli con un incremento anche della cosiddetta fascia alta, quella che non si manifesta con il cosiddetto “mordi e fuggi” ma utilizza per più tempo strutture alberghiere e di ristorazione, oltre a visitare il maggior numero di siti museali o angoli suggestivi del paesaggio circostante.
Occorre però fare alcune considerazioni.
Cosa la città ha offerto alla enorme massa di turisti italiani e stranieri?
Pensiamo ai servizi.
Quelli di trasporto su gomma hanno mostrato tutti i loro limiti, con linee soppresse,
orari da terzo mondo, ritardi, interruzioni.
E se l’interruzione nella fascia oraria che comprende il periodo del pranzo non è
stata particolarmente sentita dai cittadini napoletani, ha avuto comunque un
impatto negativo per chi si accingeva a trovare un ristorante o comunque spostarsi da un luogo all’altro della città.
Aggiungiamo la solita metropolitana collinare, che, nonostante le nuove
vetture, continua a mantenere il triste primato dei tempi di attesa tra una corsa e
l’altra con intervalli che superano sempre i dieci minuti. Anche in questo caso non è
stato assicurato il servizio per l’intera fascia mentre, va detto, ci sono città europee nelle
quali la metro funziona ininterrottamente quasi in tutte le ventiquattro ore.
Le cronache poi parlano di code interminabili per utilizzare gli Alibus, quei pullman
che servono per il trasferimento dall’aeroporto alla stazione marittima.
File interminabili anche agli ingressi della metro e caos di traffico automobilistico, con ingorghi insopportabili (per noi indigeni divenuto ordinario), specialmente nella zona del lungomare.
Certo, gli amministratori locali si vantano dei grandi numeri di presenze. Ma non è certo
merito loro e lo sappiamo bene. E’ merito piuttosto di una città e di un circondario di incomparabile bellezza che attirano visitatori da ogni parte del mondo.
Ma sorge una domanda: dopo i disagi patiti siamo sicuri che molti torneranno?
Siamo sicuri che, tornati nelle loro città di provenienza, dopo aver raccontato del
mare, del panorama, della incomparabile bellezza, non trascurino di mettere in
evidenza i disagi patiti, soprattutto evidenziando le lacune dei trasporti che sono certamente limitanti e fastidiose per una città con spiccata vocazione turistica?

E dunque, cosa impedisce ai nostri amministratori locali di impegnarsi concretamente per  offrire a questi turisti un sistema trasportistico adeguato ai tempi, efficace, puntuale, moderno? Non potrà durare a lungo la favola delle linee metropolitane con stazioni dell’arte tra le più belle e forse uniche in Europa se poi i treni non funzionano o si muovono a “scartamento ridotto”. Non si potrà ancora rimandare al completamento di nuove linee e stazioni, passando questa fase come alibi per l’attuale situazione di caos e disagio dei trasporti cittadini. Sono oltre trent’anni che si attende il completamento di queste opere pubbliche. Dalla metro collinare con l’interscambio in Piazza Municipio (crocevia dei flussi turistici, tra porto e centro storico) alla Stazione metro del Duomo. Dal completamento della Linea 6 della metro da Fuorigrotta al Municipio, con il suo attuale scenario di cantieri interminabili e paralizzanti e le stazioni intermedie chiuse inopinatamente, che già necessitano di indispensabili lavori di ristrutturazione in superficie, prima ancora di entrare in esercizio (!?).

Se solo questo facessero gli “inquilini” di Palazzo San Giacomo e di Palazzo Santa Lucia ci sentiremmo (da napoletani) tutti più tranquilli e soddisfatti. Evitando polemiche strumentali, lamentazioni filodrammatiche come dalla peggiore tradizione meridionale, per fortuna ormai desuete. Piagnistei incomprensibili e deleteri per la città, posti in essere solo per motivi propagandistici oltre che per nascondere deficienze ataviche della politica locale e dei suoi storici e sempre presenti attori principali. Sempre più goffi. Ormai insopportabili.

RELATED ARTICLES

Most Popular