La città di Napoli è tappezzata da centinaia di manifesti nei quali viene attaccato il
governo Meloni, accusato tra l’altro di essere responsabile della crisi del sistema
sanitario.
Alcune considerazioni a questo punto sono necessarie.
La prima riguarda il logo della regione.
I manifesti, come è ovvio, sono nati dalla mente vulcanica di Vincenzo De luca, colui
che vede con terrore il timore di non essere autorizzato a candidarsi per il terzo
mandato.
Ma è legittimo concepire manifesti di propaganda elettorale con il logo della
Regione Campania finanziandoli con soldi pubblici?
Va bene che De Luca non se preoccupa minimamente.
Dovrà già rendere conto di varie migliaia di euro contestategli dalla Corte dei Conti,
per altre “bizzarrie gravi” poste in essere dallo Sceriffo proprio in campo sanitario (ricorderete le schede magnetiche identificative dei cittadini campani contenenti informazioni sulle vaccinazioni anticovid, già stampate dal Governo centrale per competenza) ma lui segue imperterrito la sua strada, con il beneficio di godere della
imitazione di Crozza, che lo rende perfino più simpatico nella caricatura, piuttosto che al naturale.
Ma al di là della legittimità o meno di usare fondi pubblici per una polemica di chiaro
sapore elettoralistico, sorge un problema:
E’ proprio sicuro il signor De Luca che lo sfascio della sanità campana sia colpa del
Governo? Ci domandiamo questo perché con la cosiddetta riforma del Titolo V° della Costituzione é stato sancito, in via completa e definitiva, che le competenze sulla materia della Sanità siano assegnate ai Presidenti delle Regioni (gestione dei fondi, scelte sulle infrastrutture, scelta dei Manager, politiche sanitarie in senso ampio e completo). In Campania poi, abbiamo anche il Presidente De Luca che ha avocato a se le attribuzioni dell’Assessorato Regionale alla Sanità, il che gli conferisce competenze di natura strettamente politiche (proprie del Governatore) a quelle amministrative e gestionali di un Assessore al ramo. Un” Deus ex machina”, molto potente e irascibile a cui manca solo di concedere Lauree in Medicina, specializzare gli studenti e nominare i Rettori delle Università, scegliendoli tra i suoi “peones salernitani”.
Ed il fatto, da noi denunciato in un articolo di qualche giorno fa in relazione alla
pessima classifica degli ospedali campani nel panorama italiano dipende proprio dal
governo? La valutazione, redatta da agenzie specializzate, non dipende certo dalla
professionalità dei sanitari che fanno il possibile e l’impossibile, ma dipende dalle
strutture spesso fatiscenti, dal ridotto numero dei posti letto, dalla scarsa igiene,
dalle miriadi di barelle nei corridoi.
Colpa del governo o degli amministratori nominati dallo sceicco salernitano?
Invece di far affiggere manifesti il governatore risponda alle accuse documentate dal
ministro Fitto che ha dimostrato come nei tre cicli di programmazione il livello dei
fondi spesi della Campania sia stato inferiore di quasi il 50 per cento alle risorse
stanziate.
Quindi: i fondi c’erano ma non sono stati spesi.
Un’altra considerazione:
E’ mai possibile che ormai ogni mese non si possano fare accertamenti diagnostici in
convenzione, salvo che nei primi giorni di ciascun mese, per la mancanza di finanziamenti o per diversa allocazione delle risorse finanziarie e di bilancio da parte della regione?
Ma De Luca tira avanti incurante dei problemi da lui procurati e dalla strafottenza dei suoi uomini che spesso aggiungono altra “carne a cuocere” in termini di sfascio del sistema sanitario a danno dei cittadini. Salvo poi tentare artificiosamente e ipocritamente di scaricare (o per meglio dire, tentare di scaricare con metodologie scorrette e fasulle) le presunte responsabilità, (rigorosamente e legislativamente tutte a suo carico) sul Governo Nazionale.
E concludiamo con la giustissima contestazione delle forze politiche di centro Destra e non soltanto, (vedi levata di scudi anche dell’Associazione dei Consumatori) contro l’affissione di quei vergognosi e pericolosissimi manifesti di cui parlavamo poc’anzi che, oltre ad essere un affronto alla intelligenza dei cittadini che vedono stravolta una verità inconfutabile in ragione del tentativo speculativo e di mera propaganda politico-elettorale di attribuire ad altri Enti Istituzionali nazionali, le proprie (della Regione Campania) lacune gestionali, questi finiscono per spaventare, con messaggi ingannevoli, i cittadini campani con falsi annunci di chiusura di numerosi pronto soccorso sul territorio, la notizia dei medici ormai introvabili per gli ospedali campani e quant’altro di falso viene così impunemente diffuso a mezzo manifesti istituzionali (predisposti e fatti affiggere dalla Regione). E proprio l’Associazione dei Consumatori ha comunicato di aver già presentato un esaustivo e duro esposto all’Autorità Giudiziaria che ipotizza il reato di Peculato (art.314C.P.); Falso ideologico (art.476 e 479 C.P.) Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico (art.656 C.P.); Procurato allarme (art.658 C.P.); Abuso della credulità popolare (art. 661 C.P.), con la richiesta di sequestro preventivo e immediato di detti manifesti in tutti i Comuni della Campania, fermando gli illeciti descritti senza ulteriori pregiudizi e danni alla popolazione. Per parte nostra, possiamo solo sperare che una simile porcheria sia sanzionata al più presto e definitivamente e che l’Autorità Giudiziaria sappia e voglia individuare responsabilità e mandanti di queste azioni illecite e intollerabili.