domenica, Novembre 24, 2024
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IL LUNGO PERCORSO DELLA LEGGE DI BILANCIO E LA IPOCRISIA DELLE OPPOSIZIONI.

Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre la Commissione Bilancio del Senato ha approvato le modifiche all’articolo 33 della manovra sulla Legge di Bilancio presentati dal Governo.

Venerdì 22 dicembre la legge di bilancio arriverà di Palazzo Madama per la fiducia e con l’approvazione finale dell’Aula.

Tra le modifiche approvate, spiccano quelle sulle pensioni, con un rinvio dei tagli per alcune categorie ma un amaro retrogusto per altre. L’attenzione si è concentrata anche sui fondi destinati a progetti infrastrutturali, come il Ponte sullo Stretto e risorse per le Forze armate e le Forze dell’ordine. È prevista l’assegnazione di un tesoretto per il contrasto della violenza sulle donne, seppur a fronte di altre bocciature significative, come la proroga dello smart working e il Superbonus.

La discussione sulle pensioni solleva una serie di dubbi, poiché se da una parte si è assistito a un rinvio dei tagli, dall’altra emergono penalizzazioni per categorie professionali diverse. Le decisioni sulla casa e le agevolazioni per le famiglie numerose, mescolate a regolamentazioni sugli affitti brevi, hanno dipinto un quadro misto di incentivi e limitazioni, sollevando nelle opposizioni domande sulla loro efficacia e impatto a lungo termine.

Il resoconto delle votazioni notturne rivela una manovra approvata, ma contesa, con alcune questioni affrontate e altre lasciate in sospeso. Le decisioni prese sotto i riflettori della notte pongono in evidenza le difficoltà nel comporre interessi contrastanti, delineando un orizzonte politico non certo poco dibattuto.

Ciò che si finge di non comprendere é la scarsità di risorse che il Governo si é trovato al momento ad amministrare e quindi ad impegnare, per mettere insieme una manovra di bilancio che tenesse conto prevalentemente delle categorie sociali più deboli e sofferenti. A tutte le forze politiche piacerebbe poter “elargire” prebende a destra e a manca. Accontentando un po’ tutti e magari  zittendo una opposizione che alza sempre il tiro della contrapposizione politica troppo spesso strumentale, pur consapevoli delle condizioni in cui versano le casse dello Stato. E ciò valga proprio per i 5 Stelle ed il PD che nei loro lunghi periodi di governo (anche recentemente) hanno affossato proprio queste casse dello Stato con il Reddito di cittadinanza prima, senza cavarne granché in termini occupazionali. E subito dopo incrementando ancor più l’indebitamento dello Stato con il Superbonus edilizio 110% con risultati assolutamente discutibili, distribuiti solo per edifici tutt’altro che bisognosi di interventi di risanamento edilizio. Tutto ciò a spese della collettività. E al netto delle truffe sempre più numerose ai danni dello Stato. Del resto basterà ricordare che questo scenario si era era già delineato con altri “benefici” praticamente inutili, se non dannosi, come i “bonus” per l’acquisto dei monopattini (con molti comuni italiani ed europei, tra cui Parigi, che li hanno già banditi dalle proprie strade per motivi di sicurezza ed intralcio al traffico!) o i “comodissimi e necessari”  banchi a rotelle nelle scuole pubbliche costati milioni di Euro e rottamati ovunque, perché assolutamente inutili! E potremmo continuare ancora a lungo in una sequela di “elargizioni” esclusivamente clientelari che la sinistra ha lanciato “sul mercato delle marchette elettorali” e di cui non vuole più sentire parlare per motivi di decenza. Oltre che di opportunità politica, visti i fallimenti collezionati!

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