Erano gli anni 80 ed i processi migratori che hanno poi portato centinaia di migliaia di disperati ad attraversare il Mediterraneo per approdare soprattutto sulle nostre coste non erano ancora diventati il dramma umanitario e sociale che oggi preoccupa gli italiani. Eppure Pino Rauti, politico ed intellettuale della destra sociale, aveva già previsto che la spinta demografica e la crescente povertà delle popolazioni africane aveva bisogno di una politica europea che cancellasse la triste pagina del colonialismo per costruire un rapporto diverso con le nazioni nordafricane, realizzando un piano di investimenti che migliorasse la vita di quelle popolazioni.
In questi giorni a Roma il governo italiano ha giustamente promosso un vertice internazionale che affronti questo problema e ponga le basi di una cooperazione internazionale che favorisca i processi economici ed imprenditoriali indispensabili per bloccare le ragioni della migrazione di massa. Peccato che al vertice non partecipino le altre nazioni europee che sembrano ancora preferire una invasione “controllata” che porti in Europa anche lavoratori a basso costo.
Purtroppo chi ha vissuto di colonialismo difficilmente cambierà idea ed il potere delle lobby economiche internazionali (USA ed inglesi in testa) preferisce “sopportare” qualche migliaio di morti nel Mediterraneo pur di non smantellare un sistema che agli sfruttatori va benissimo…..
