venerdì, Novembre 22, 2024
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CONCLUDIAMO L’ANALISI DEI QUESITI REFERENDARI: DOMENICA TUTTI ALLE URNE, E SENZA ESITAZIONI VOTIAMO 5 SI !!

Concludiamo con questa nota il nostro esame dei quesiti referendari.

Sentiamo però il dovere di insistere sulla raccomandazione di ANDARE A VOTARE.

Ripetiamo, per l’ennesima volta, il grido di allarme di un magistrato da sempre al di fuori delle logiche correntizie, Carlo Nordio “Se a voi piace questa giustizia, il 12 giugno andate al mare” ma se volete che qualcosa cambi allora andate a votare per i referendum.

Passiamo ora agli altri quesiti:

Quesito sulla Separazione delle carriere

Una doverosa premessa: sulla scheda troverete una serie di norme, richiami a commi ed articoli di legge. Ovviamente a chi non è della materia sembra tutto poco chiaro. Perciò citiamo le parti fondamentali del testo.

Il testo:

“Volete voi che siano abrogati: l’ ”Ordinamento giudiziario” approvato con Regio Decreto 30 gennaio 1941, n.12 risultante dalla modificazioni e integrazioni … limitatamente alle parole “salvo che per tale passaggio esista il parere favorevole del CSM”; la legge 4 gennaio 1963 n.1 (Disposizioni per l’aumento degli organici della Magistratura) …….”

Vi facciamo grazia del resto della involuta formulazione chiedendoci se anche nelle nazioni che utilizzano l’istituto del referendum si presentano ai cittadini quesiti così lunghi, così pieni di richiami a norme e ad articoli.

Su questo quesito ci permettiamo di citare un intervento di Giovanni Falcone:
“Comincia a farsi strada faticosamente la consapevolezza che la regolamentazione delle funzioni e della stessa carriera dei magistrati del pubblico ministero non può essere identica a quella dei magistrati giudicanti, diverse essendo le funzioni e quindi le attitudini., l’habitus mentale, le capacità professionali richieste per l’espletamento di compiti così diversi: investigatore a tutti gli effetti il pubblico ministero, arbitro della controversia il giudice”

Non sembrano necessarie altre parole per invitare a votare SI anche per questo quesito.

Passiamo ora ai due quesiti che destano alcune perplessità, come ci hanno già fatto notare alcuni nostri lettori, e sui quali c’è anche differenza di opinione tra le forze politiche che comunque invitano al voto.

Quesito: Limiti agli abusi della custodia cautelare

Il testo:

Volete voi che sia abrogato il DPR 22 settembre 1988 n.447 (Approvazione del codice di procedura penale) …limitatamente alle parole “…Se il pericolo riguarda la commissione di di delitti …le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni..?”

Il quesito crea ovviamente forti dubbi. Non va trascurato però il fatto che esso non abroga il diritto a ricorrere a misure cautelari per delitti gravi. La richiesta, almeno nella mente dei presentatori, nasce dall’abuso che è stato fatto e viene fatto della custodia cautelare. Nessuno può dimenticare il numero elevato di detenuti in attesa di giudizi o, se vogliamo andare indietro del tempo, il metodo dei magistrati del famoso pool di Mani pulite che incarceravano per ottenere confessioni o chiamate di correo.

Ognuno perciò valuti con serenità e con libertà di conoscenza se votare SI o NO.

Passiamo ora al quesito a nostro giudizio più controverso.

Quesito: Abolizione della legge Severino

Il testo:

Volete voi che sia abrogato il DL 31 dicembre 2012 n.235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive conseguenti a sentenze definitive di condanne?”

Non è facile decidere. Con il SI si cancella l’automatismo della legge e si restituisce ai giudici la facoltà di decidere, di volta in volta, se, in caso di condanna, occorre applicare o meno anche l’interdizione dai pubblici uffici.

Anche in questo caso sia la serenità e la libertà di coscienza a decidere il voto.

Resta tuttavia un problema che desideriamo sottoporre anche in relazione a intelligenti obiezioni di qualche nostro lettore.

Ci rendiamo infatti che per ogni quesito occorrerebbe votare con “scienza e coscienza”. Noi però, rendendoci conto delle difficoltà interpretativa di ogni quesito, ci permettiamo di suggerire, a chi non è in grado di fare le giuste valutazioni, di limitarsi (pigramente?) a votare SI a tutti e cinque.

Elio Fusco

 

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