Oramai sembra un destino segnato. Certo le indagini sono solo all’inizio ed i magistrati devono ancora leggere carte, ascoltare intercettazioni, convocare testimoni, interrogare imputati ed avranno ancora sei mesi per decifrare tutto il materiale probatorio che e’ già in loro possesso o che continueranno a depositare. Ma proprio il lungo lasso di tempo che ci separa dalla definitiva conclusione delle indagini rappresenta il problema principale per l’ex sceriffo ed ancora governatore De Luca.
Saranno sei mesi d’inferno. Inseguito dai giornalisti, provocato da finti amici, abbandonato da quanti ha favorito in tutti questi anni e, spero, incalzato dalla opposizione che misteriosamente finora si nasconde dietro un inopportuno garantismo.
Ed immaginiamo cosa potrà accadere se dovesse concludersi con le richieste di rinvio a giudizio un’altra indagine, quella relativa allo scandalo degli ospedali Covid in Campania e delle ingenti somme spese senza alcun rispetto per le norme di legge. Inchiesta che ipotizza reati come turbativa d’asta e che coinvolge altri strettissimi collaboratori di De Luca, a cominciare da un altro suo fedelissimo consigliere regionale, il salernitano Cascone.
Non sarà un fine di anno felice per il governatore e nemmeno il nuovo anno lascia tranquillo l’ex sceriffo salernitano.
Rimane solo un dubbio:
quando gli toglieranno definitivamente la stella dal petto?