Una serata tiepida e godibile ha visto scivolare per le vie del Vomero un lungo e chiassoso corteo di napoletani giunti liberamente nel quartiere collinare della città per protestare contro le nuove misure governative di “contenimento” dell’epidemia da Covid 19. L’ennesima manifestazione di commercianti, ristoratori professionisti, “partite iva”, studenti, operatori turistici e di tanta altra gente esasperata e terrorizzata dall’incubo di una nuova chiusura delle proprie attività economiche e lavorative. Un nuovo blocco che si aggiunge al lungo periodo a cavallo tra l’inverno e la tarda primavera di questo funesto anno bisestile, che ha visto la chiusura forzata di migliaia di attività economiche nella sola città di Napoli (soprattutto del settore turistico-alberghiero, della ristorazione, dell’artigianato, del commercio e dei servizi). Imprese per lo più a carattere familiare che non hanno trovato la forza di riaprire i battenti, lasciando “per strada” un gran numero di disoccupati e tante serrande abbassate un po’ovunque.
La manifestazione pacifica e composta di domenica sera, si svolgeva proprio in contemporanea alla trasmissione televisiva “Il tempo che fa” di Fabio Fazio, che aveva, come ospite, in collegamento dagli studi televisivi di rai 3, nientemeno che il Governatore della Regione Campania De Luca. Il quale, animato della solita “verve” pseudo spiritosa e alternata al tradizionale e irrefrenabile turpiloquio da mercato del pesce, si lasciava andare in commenti disdicevoli sui napoletani che avevano partecipato alle manifestazioni di protesta dello scorso fine settimana, contro i suoi annunciati e minacciosi provvedimenti restrittivi: un nuovo Lockdown ipotizzato dal De Luca per la sola Regione Campania. Con chiusura di tutte le attività economiche, sociali, sportive e chi più ne ha più ne metta e con la sola esclusione dell’industria alimentare, delle fabbriche e i complessi industriali (qualora ve ne fossero ancora in Campania……!) e dei trasporti su gomma dei generi alimentari. Questi ultimi, tanto per rifornire di viveri i campani chiusi in gabbia nelle proprie case!
De Luca si dichiarava convinto, in trasmissione da Fazio, che quelle manifestazioni del venerdi precedente fossero dettate e organizzate da tre diverse componenti in concorso tra loro: pezzi della camorra napoletana; pezzi dell’estremismo della sinistra e dei centri sociali; pezzi di neofascisti. Ai quali si sarebbero aggiunti, secondo De Luca, anche tanti pezzi di me..a !! Una affermazione, quest’ultima, volgare e irrispettosa, rivolta ai tantissimi manifestanti napoletani, visti come oppositori tenaci delle sue manie di protagonismo e del sedicente decisionismo gestionale.
Al Governatore bisognerebbe ricordare, o forse meglio insegnare, che estremisti di destra e di sinistra non potrebbero mai collaborare in nessuna iniziativa di qualsivoglia natura. Tanto per antichi e consolidati fattori ideologici che li vede storicamente e politicamente contrapposti. E che gli uni e gli altri, a loro volta, risultano essere, in vero, feroci antagonisti e tenaci nemici della camorra e della criminalità organizzata. Così come è noto anche alle Forze dell’Ordine e ampiamente documentato dai trattati di Storia dei movimenti politici in Italia, dal dopoguerra ai giorni nostri. Ma si potrebbe anche ricordare al nostro distratto Governatore-sceriffo che pure la sua Salerno ( sua solo di adozione, perché il nostro é Lucano di nascita!) gli ha riservato e confezionato una chiassosa e per nulla amichevole manifestazione di protesta (con migliaia di partecipanti non proprio plaudenti né concilianti, che si erano spinti sino alla abitazione del Governatore, ma poi prontamente allontanati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa!) contro le misure restrittive da lui immaginate e minacciate in materia di “lockdown” . E poi stranamente ritrattate.
E a tal proposito, Signor Governatore, come mai poi le ha ritrattate queste Ordinanze Regionali così ampiamente pubblicizzate e “orgogliosamente” annunciate in pieno stile Presidente del Consiglio Conte? Non crediamo affatto che Lei sia tanto ingenuo dal volerci far credere per davvero che la decisione di ritrattare le Sue decisioni in merito al “lockdown” campano siano scaturite dalla vaghezza dei provvedimenti di “ristoro” (finanziamenti e rimborso dei danni economici prodotti alle categorie di lavoratori danneggiati dall’eventuale e nuovo blocco delle attività) che il governo centrale avrebbe dovuto erogare agli aventi diritto? No, non può proprio passare una simile bugia. Neanche i suoi più affezionati sostenitori Le crederebbero mai!
Noi, al contrario, siamo certi che la protesta legittima, civile e sacrosanta dei cittadini e dei lavoratori napoletani contro l’ipotesi scellerata di un nuovo blocco in regione Campania delle attività economiche e delle stesse libertà individuali dei residenti, sia frutto esclusivo delle proteste, anche dure e veementi, di tanti napoletani, Salernitani, Torresi, Stabiesi e chi più ne sa più ne aggiunga di città campane che han raccolto il grido di dolore della città capoluogo e dei suoi esasperati manifestanti.
Manifestanti che si moltiplicano di ora in ora, dalla Campania in ogni parte d’Italia. Per rivendicare il diritto alla salute, le libertà individuali compromesse, il diritto al lavoro e alla libera impresa. In una parola: il diritto sacrosanto alla sopravvivenza !!