Si sono appena spenti i riflettori sui risultati di questa campagna elettorale per le elezioni regionali, ed ancora rimbombano nelle nostre menti le analisi, i commenti e le valutazioni sull’esito di questa competizione elettorale di fine estate che ha visto giornalisti e opinionisti, commentatori politici e analisti, statistici e politologi tra i nomi più altisonanti e accreditati della “nomenclatura progressista” impegnati o, piuttosto, affannati a dimostrare come il Centro Destra abbia fallito la sua “missione di conquista” delle Regioni al voto. E di come sia stato abilmente e fieramente respinto il “nero nemico, truce e spaventevole” del Centro Destra.
Certo, qualunque elettore di Centro Destra aveva fortemente sperato che una ennesima e definitiva spallata alla composita e rissosa maggioranza di governo avrebbe potuto far maturare ancor prima la decomposizione di questa insipiente esperienza di governo giallo-rossa. Tenendo conto, tra l’altro, dell’evidente mutamento del quadro politico per la diversa sensibilità emersa nell’elettorato e il conseguente orientamento espresso dal corpo elettorale, dalle ultime elezioni politiche del 2018, sino alle due tornate elettorali amministrative di febbraio e Settembre del 2020.
Qualcuno potrebbe obiettare che la presunta sconfitta di Salvini e compagni, tanto magnificata dai media, abbia fatto saltare questa opportunità di cambiamento del quadro politico con conseguente congelamento degli attuali equilibri di governo.
Nulla di più falso e fuorviante! Basta analizzare con obiettività i dati di queste ultime elezioni:
L’esito definitivo delle regionali 2020 ha registrato un sostanziale pareggio tra le coalizioni di Centro Destra e Centro Sinistra.
Quest’ultimo é riuscito a confermare le tre Regioni che amministrava precedentemente e precisamente la Campania, la Toscana e la Puglia.
Il Centro Destra, per parte sua, é riuscito a prevalere nelle due Regioni che governava precedentemente, segnatamente, la Liguria e il Veneto e, in più, ha strappato alla sinistra la Regione Marche. Roccaforte, anzi feudo indiscusso della sinistra da oltre quarant’anni.
Ma c’è di più : le due forze politiche predominanti della compagine attuale di governo (PD e Movimento 5 Stelle) arretrano paurosamente in termini percentuali e di voti assoluti in tutte le regioni ove si é votato. Anche in quelle aggiudicate al centrosinistra. Analizziamo come:
In Puglia il PD arretra dal 19,8% al 17,2%
In Campania arretra dal 19.4% al 16,9%
In Toscana arretra dal 45.9% al 34,7%
Tanto per rimanere nelle regioni in cui il Centro Sinistra é prevalso sulla coalizione di Centro Destra.
In Liguria il PD arretra dal 25,6% al 19,9%
In Veneto arretra dal 16,6% al 11,9%
Nelle Marche arretra dal 35,1% al 25,1% (dati di Ministero degli Interni- Servizio Elettorale)
E con questi dati sconfortanti ma fin troppo emblematici raccolti dal PD, che delineano una costante e inarrestabile tendenza alla flessione dei consensi per il partito di Zingaretti, ci corre l’obbligo di completare il quadro d’insieme governativo, dando un’occhiata ai dati elettorali del Movimento 5 Stelle nelle ultime consultazioni regionali.
In questo caso i risultati sono ancora più impietosi, tant’é che i grillini crollano letteralmente ovunque:
In Campania il M5S arretra dal 17% al 10%
In Puglia arretra dal 17,2% al 9,9%
In Toscana arretra dal 15% al 7%
Questi i dati raccolti nelle regioni in cui il centro sinistra é prevalso sul Centro Destra.
In Liguria il M5S arretra dal 24,9% al 7,8%
In Veneto arretra dal 11,9% al 3,2%
Nelle Marche arretra dal 21,8% al 8,6% (dati Ministero degli Interni-Ufficio Elettorale)
Non c’é che dire ……..una vera Caporetto!
Eppure qualcuno, solo una settimana fa, si dimenava oltre misura per inneggiare alla storica vittoria del Movimento 5 Stelle. Riferendosi probabilmente all’esito del Referendum, pur se condiviso con diverse forze politiche. (elemento non trascurabile e probabilmente dimenticato troppo frettolosamente!)
Eppure qualcuno ancora si dimena negli studi televisivi e su taluni giornali, inventandosi artificiosamente la “bufala” della sconfitta del Centro Destra. E omettendo di sottolineare, per correttezza e completezza dell’informazione, un dato fin troppo eloquente ma duro da digerire per questi santoni dell’informazione (drogata!): Il Centro Destra in Italia governa ben 15 Regioni (tra Nord, Sud ed isole) e sono solo 5 le Regioni amministrate dal Centro Sinistra. E fra queste rientrano l’Emilia Romagna e la Toscana, che rappresentano il vero “forziere” di voti, l’autentico zoccolo duro della sinistra nostrana che, per svariati e antichi motivi di ordine storico e politico, amministra questi territori ininterrottamente da 50 anni ed oltre. E dove il tessuto sociale, economico-imprenditoriale, sindacale e chi più ne ha più ne metta, é fortemente compromesso, intrecciato e bloccato a doppia mandata dal monopolio del potere politico locale.
Ma chi “La dura la vince” ammonisce un vecchio proverbio popolare. E alle forze politiche del Centro Destra non é mai mancata la capacità di perseverare nella politica di “sfiancamento” dell’avversario che sempre più spesso ha bisogno di aggrapparsi alle corde del ring per evitare di crollare al tappeto. Negli ultimi due anni, infatti, l’azione politica del Centro Destra é stata costante e martellante. Efficace e determinata. Tanto da conquistare, come abbiamo detto, una ad una ben 15 Regioni e tanti comuni importanti del nostro Paese. Un po’ ovunque! Ma é proprio questa la fase più importante sul cammino verso nuove elezioni politiche. E’ questo il momento di rimboccarsi le maniche per una ripartenza veloce e determinata del Centro Destra. Occorre innanzitutto e prioritariamente evitare recriminazioni, polemiche inutili, accuse ed egoismi di parte. Occorre evitare fughe in avanti e comprendere che le elezioni si vincono tutti insieme. Che possibilmente va ampliata la coalizione e aperta a tante realtà della società civile che stanno alla finestra. E che al contrario vanno incoraggiate e motivate a sostenere le battaglie di civiltà e di libertà che rappresentano l’autentico presupposto ed il collante dello schieramento di centro destra. Occorre aprirsi al mondo del volontariato coinvolgendolo e rendendolo protagonista delle scelte e dei programmi del Centro destra. Occorre guardare con occhi attenti ed interessati al comparto dell’Associazionismo laico e cattolico. Discutere ed elaborare tesi comuni. Occorre ascoltare, incoraggiare e sostenere le battaglie delle Associazioni Ambientaliste per un pianeta più pulito, più sostenibile, a misura d’uomo e degli altri esseri viventi che lo popolano. Occorre, per intenderci, coinvolgere nella politica attiva tutte queste realtà “pulsanti e pensanti”, anche per evitare che esse trovino albergo tra le diverse anime della sinistra che brillano nelle operazioni di fagocitazione strumentale di queste realtà positive.
Rimboccarsi le maniche significa proprio tutto questo!
Anche in Campania e a Napoli in particolare, ove il risultato elettorale del Centro Destra é stato, contrariamente alle altre Regioni, poco lusinghiero. Ma dove, proprio per questi motivi, i margini di una veloce risalita ci sono tutti e sono molto ampi. A partire dall’impegno senza tentennamenti dei prossimi mesi. Quelli che ci dividono dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Napoli. Occorre lavorare sin da subito sulla individuazione di un candidato Sindaco di alto profilo. Non necessariamente espressione di uno dei partiti della coalizione di Centro Destra. Occorrerà metter mano ad un programma di sviluppo sociale ed economico di ampio respiro per la città. Uno strumento che non tralasci nulla delle delle attuali criticità che affliggono la capitale del mezzogiorno. Trasporti, urbanistica, edilizia popolare e scolastica, viabilità, opere pubbliche, porto ed aeroporto, turismo e ambiente, scuola e Università, efficienza della macchina comunale, tutela del verde e dei parchi urbani, ristrutturazione e nuova funzione della Villa comunale borbonica, recupero degli edifici di pregio o di valore storico ed edilizio degli immobili comunali, rilancio e nuove funzioni della Mostra d’Oltremare, delle Terme di Agnano, E poi Bagnoli e Coroglio, per recuperare il tempo perduto e gli sperperi miliardari. Nulla dovrà essere dimenticato o tralasciato in un progetto dinamico, ambizioso e soprattutto indispensabile per la città, che possa coinvolgere e appassionare tutti i napoletani. Dai giovani studenti ai pensionati, dagli imprenditori ai lavoratori precari, dai padri di famiglia agli intellettuali, dai cattolici agli uomini e donne di altre religioni e culture diverse che vivono la nostra città con l’amore e la passione che Napoli merita!
Un progetto cui anche il nostro quotidiano “Campo Sud” sarà lieto di poter offrire il proprio contributo di idee e proposte. Con la partecipazione di tutti i rappresentanti dei partiti di Centro Destra e le migliori energie della città. Per la città.