Napoli, come é noto, detiene l’importantissimo primato di città con il maggior numero di chiese di interesse artistico e architettonico. Nel suo solo Centro Storico se ne contano più di 200, per un “bagaglio” complessivo che supera le 500 Chiese cittadine. Un “tesoro” impressionante che sovrasta di gran lunga Roma, che é universalmente riconosciuta come la culla della Cristianità. Non vogliamo soffermarci sulla magnificenza di un tale patrimonio culturale, storico e artistico, perché occorrerebbero capitoli e capitoli di una apposita pubblicazione monotematica. E ciò é fin troppo evidente anche a chi poco conosce la città.
Noi di Campo Sud, al contrario, vorremmo, insieme ai nostri lettori, chiederci il perché di tanto oblio. Di tanta sciagurata trascuratezza. Di una strafottenza offensiva e insopportabile che alberga negli Amministratori Pubblici, come nei vertici Ecclesiastici, che pure risultano proprietari di gran parte di questo immenso patrimonio artistico-culturale. Tutto é cadente, abbandonato nel disinteresse generale e nell’indifferenza più perniciosa. Eppure queste Chiese racchiudono millenni di storia della Civiltà umana. Sono state realizzate, decorate e “rivestite” delle opere d’arte dei maggiori artisti italiani ed europei. Dagli anni della fondazione della città, quale colonia greca, ai secoli dell’Impero Romano, alle dominazioni arabe, Bizantine, Sveve e Normanne, Angioine, Aragonesi. Sino al medioevo, che ha lasciato tracce indelebili al patrimonio artistico della città. Così come più tardi avverrà con il barocco e il neoclassicismo. Un patrimonio unico, ineguagliabile, meraviglioso. Affidato oggi alla gestione di una classe dirigente amministrativa, politica e tecnica da autentico scandalo di proporzione epocale e internazionale. Se é vero come é vero che il Centro Storico di Napoli, con i suoi preziosi tesori d’Arte, é universalmente riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità!!
Ma Napoli non é solo chiese o palazzi storici. Ovunque le bellezza artistiche, per non parlare di quelle naturali e ambientali, fanno capolino tra vicoli e piazze. Si susseguono dal Centro ai quartieri periferici. E ovunque é un trionfo di “reperti” architettonici e culturali senza eguali.
E la loro sorte non é diversa dalle Chiese del Centro Storico. Anzi. Il degrado progressivo di questi monumenti é indicibile. E lo si riscontra ad occhi aperti. Basti pensare alla Villa Comunale di Borbonica “manifattura”; al patrimonio complessivo di verde e parchi pubblici comunali. Chiusi completamente o devastati ed inagibili. E così le statue dei personaggi illustri posizionate nei parchi o lungo le strade della città, vandalizzate e oltraggiate da graffiti e pennellate offensive. Tutto questo é certamente frutto di un degrado morale che ha assalito letteralmente la città negli ultimi anni. Una caduta progressiva e preoccupante di valori universali fondamentali per una collettività. Dal rispetto per il prossimo, a quello per la propria città e le sue bellezze. Dal desiderio comune di vivere in una realtà organizzata e protettiva, che accoglie e incoraggia i propri cittadini, invitandoli ad essere partecipi delle scelte per il miglioramento della qualità della vita e del contesto urbano di riferimento. Ma tutto questo attiene, in primis, alle scelte politiche degli attori della gestione pubblica. E Napoli, come ben sappiamo, da questo punto di vista é messa davvero male!