Chiudete le borse. Lo so sembra una follia ma se si isolano le persone per paura del contagio le cui risultanze sono imprevedibili (quarantena, malattia, guarigione, morte) perché, visto che le borse non sono esenti dal contagio, anzi, con conseguenze oredibili ed attese, non possono essere poste anch’esse in quarantena? I potenti del mondo possono prendere in esame questa possibilità sottraendo i cittadini, già provati dalle limitazioni pesanti della libertà, dalle pesanti perdite delle borse: come dire oltre al danno la beffa. Oltretutto i governi potrebbero rendere così solidi i provvedimenti economici pensati dopo per tutti gli imprenditori, ma lasciando a secco i risparmiatori che hanno, grazie alle banche, et similia, investiti in borsa i loro risparmi. Ora mi domando che differenza c’è tra il rischio di impresa, risarcito delle perdite da contagio, ed il rischio di borsa ignorato, anzi detestato dai governi di sinistra. Il solito colto mi dirà che gli imprenditori sono datori di lavoro dimenticando che gli investimenti in borsa vanno appunto (dalla Fiat alla Deutsche Bank) a società datrici di lavoro. Quindi non parrebbe strano a nessuno se i Governi soccorressero senza distinzioni gli imprenditori ed i risparmiatori che investono in borsa, considerato che in ambedue i casi starebbero proteggendo posti di lavoro, se questa è la ragione dell’intervento con i soldi dei contribuenti, ben sapendo che sarebbero soccorsi anche i capitalisti.