giovedì, Novembre 21, 2024
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Addio al nostro Carlo, artista unico lontano dai luccichii del mondo dello spettacolo

Ad una settimana dalla scomparsa di Carlo Croccolo  e spentosi  ormai  l’eco delle commemorazioni ufficiali, Campo Sud vuole ricordare l’illustre concittadino a coloro che lo hanno apprezzato e amato come uomo  di spettacolo che tanto lustro ha regalato alla sua città con i suoi insuperabili e napoletanissimi  compagni di scena, da Totò ai fratelli De Filippo, da Vittorio De Sica a Nino Taranto e tanti altri ancora.

Aveva esordito a soli 23 anni in RAI con la Commedia radiofonica “Don Ciccillo si gode il sole” che lo fece conoscere al grande pubblico ancor prima della diffusione in  Italia dell’apparecchio televisivo. Erano gli anni del primo dopoguerra. Anni che segnarono la rinascita del cinema italiano grazie soprattutto al felice, inimitabile e originale filone del neo realismo cinematografico, che impegnò i migliori registi  italiani di quel fortunato periodo e gli attori ancor oggi più amati del nostro mondo dello spettacolo. Ma accanto ai meravigliosi film neo realisti che mettevano a nudo  le difficoltà di un Paese distrutto dalla guerra e le condizioni di una popolazione che aspirava solo a poter  tornare a vivere una  vita normale e accettabile, si andò affermando anche un genere più brillante e leggero, la cosiddetta Commedia comica, nata proprio per offrire occasioni di divertimento autentico e diversificare l’offerta cinematografica di  quegli anni 50.

Carlo Croccolo incarnò con maestria e grande umiltà, dapprima il ruolo di “spalla” di attori più affermati  e noti al grande pubblico, proprio nell’ambito della Commedia brillante. Esordì infatti nel 1950 con il film “47 morto che parla” nel ruolo del cameriere di un nobile e benestante Totò, con il difetto dell’avarizia. Pellicola particolarmente comica e famosa,  tratta da una commedia di Ettore Petrolini, per la regia di Carlo Bragaglia, film che sancisce il debutto di Croccolo sul grande schermo. Successivamente, va ricordata la sua magistrale  interpretazione nel memorabile film “Miseria e nobiltà” tratto da un lavoro teatrale di Edoardo Scarpetta, per la regia di Mario Mattioli. Una pellicola del 1954 in cui Carlo Croccolo recita con attori del calibro di Totò, Sofia Loren, Valeria Moriconi, Dolores Palumbo, Franca Faldini, Enzo Turco.  Più tardi, nel 1960, Croccolo sarà consacrato partner ufficiale di Totò con la interpretazione del maggiordomo fedele del Barone Ottone Spinelli degli Ulivi detto Zaza’, in una esilarante e intramontabile commedia comica, sceneggiata dai celebri Castellano e Pipolo, sempre con la regia di Mario Mattioli. Anche in questo film, Croccolo recita in maniera unica e impareggiabile, affiancato da un Totò insuperabile, da un brillantissimo Peppino De Filippo e dalla esordiente ma già promettente Delia Scala.

Anche con i celebri Edoardo e Peppino De Filippo Croccolo recitò in pellicole famose e impareggiabili, quali “Ragazze da marito” di Edoardo e  “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo.

Altra importante occasione artistica fu rappresentata dalla recitazione nel film “Ieri, oggi e domani” per la regia di Vittorio De Sica. Una pellicola che rappresenta una pietra miliare nella storia del cinema italiano e che impegnò  Croccolo in un ruolo particolarmente significativo.

Ma sono davvero tantissimi i registi cinematografici con i quali ha lavorato Carlo Croccolo nella sua lunga e brillante carriera sul grande schermo, con la partecipazione ad oltre un centinaio di film.   Da Dino Risi (“Giovani e belli” e “Operazione San Gennaro”)  a Pasquale Squitieri,  da Nanni Loy (Mi manda Picone)  a  Giuseppe Tornatore (Il camorrista) .  Da Luciano Salce a Blasetti, da Comencini a Salemme. Con Luigi Magni poi, Carlo Croccolo sarà anche premiato con il prestigioso David di Donatello quale miglior attore non protagonista nella edizione del 1989 per la pellicola “ O Re”. Per la medesima interpretazione Croccolo riceverà anche il premio Ciak d’Oro 1989. Sempre con il regista Luigi Magni, nel 1991 Carlo Croccolo girerà ancora un film molto interessante e particolarmente premiato, “In nome del popolo sovrano” con un cast che annoverava, tra gli altri, anche  Alberto Sordi e Nino Manfredi.  Croccolo fu anche diretto dal regista inglese Antony   Asquith  nel celebre film del 1964 “Una Rools Royce gialla”. Film molto noto che fece il giro del mondo tra le sale cinematografiche più prestigiose, grazie a un cast eccezionale  e inimitabile tra cui spiccavano Ingrid Bergman, Alain Delon,  Shirley Mac Laine,  Omar Shariff,  Jeanne Moreau.

Ma Carlo Croccolo fu attore poliedrico e multidisciplinare e passò sempre con disinvoltura dal cinema al teatro, dalla Commedia musicale  al varietà. Recitò in teatro con Giorgio Streler nella commedia di Edoardo De  Filippo “La grande Magia”. Molto prima recitò in commedie dirette da Mario Soldati.

Particolare  successo Croccolo lo ottenne con la sua partecipazione ai “Musical” più famosi messi in scena negli anni 70 da Garinei e Giovannini : “Aggiungi un posto a tavola” e “Rinaldo in Campo” che detengono ancor oggi il primato degli spettacoli con il maggior numero di repliche in  teatro. Commedie musicali che esaltarono la personalità , la genialità e la duttilità artistica dell’attore partenopeo.

Una carriera lunga e densa di soddisfazioni e di successi, quella del “nostro” Carlo Croccolo. Una carriera dipanata in tanti anni di vita artistica e, pur tuttavia, lontana dai clamori e dal luccichio del mondo dello spettacolo. Un uomo tranquillo, piuttosto riservato e dedito agli affetti familiari e alla sua forte passione per la professione di attore. Fino a fondare, recentemente,  una scuola di recitazione per ragazzi nella sua cittadina di adozione. Quella Castel Volturno  che seppe accoglierlo e apprezzarlo per la sua semplicità e bontà d’animo nascoste dai suoi occhi azzurri sempre sorridenti.  Arrivederci Carlo, quelli della mia generazione ti ricorderanno sempre con grande affetto per averci accompagnati, agli inizi degli anni 60, nei pomeriggi della TV dei ragazzi, con i tuoi buffi e ridenti personaggi, rimasti ancor oggi indelebili nei cuori e nella memoria.

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