Roberto Saviano il nume tutelare della sinistra, l’eroe anti camorra, l’integerrimo nemico del clan dei Casalesi, l’ultracelebrato autore di GOMORRA , edito dalla casa editrice Mondadori e quindi con i soldi di Berlusconi, come sancito in via definitiva dalla Cassazione, ha copiato di sana pianta ben tre articoli tratti da giornali di Napoli e di Caserta per inserirli pari pari nel suddetto bestseller che lo ha reso famoso e ricco, ribadiamo: grazie a Berlusconi!
La vicenda dunque, ormai definitivamente chiusa, dimostra che lo scrittore si é reso autore di un clamoroso plagio, peraltro attuato con “pezzi” tratti da quotidiani che erano stati oggetto di sue dure critiche ed accuse.
Non è la prima volta che i moralisti di professione fanno una brutta fine: Nenni parlava del “più puro che ti epura”; Pavolini stigmatizzava certi “ intransigenti” che nella realtà transigevano su ogni cosa, mentre il famoso scrittore degli anni 30 Pitigrilli affermava che bisognava diffidare degli incorruttibili “perché sono quelli che costano di più!“.
Meglio ancora il grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia che si scagliava contro i “professionisti dell’antimafia”, categoria alla quale va sicuramente ascritto Saviano, la categoria di quelli che “campano” ed anche molto bene (compreso l’attico a New York) con i comportamenti tipici della sinistra radical chic, della gauche au caviar, di quelli che predicano bene e razzolano male.
La Cassazione ha strappato la maschera a Roberto Saviano, oggi tutti sanno chi è il “compagno” tanto celebrato ed a cui addirittura più volte è stato richiesto di scendere in campo per “battere le destre“ ed anche per candidarsi a sindaco di Napoli.
Almeno quest’ultima sciagura non potrà realizzarsi!