giovedì, Gennaio 30, 2025
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SETTEBELLO NAPOLI

Il Napoli continua la sua marcia trionfale e cala il settimo sigillo consecutivo, superando la Juventus al Maradona in una partita da togliere il fiato. È la sesta vittoria casalinga consecutiva contro i bianconeri, che conoscono per la prima volta in questa stagione il sapore amaro della sconfitta. La squadra di Antonio Conte vola così a 53 punti, replicando il bottino della scorsa stagione a questo punto del campionato, ma con una consapevolezza diversa: ora il primo posto è solido e meritato.

Il Maradona è una bolgia fin dal primo minuto, e il Napoli risponde con un’intensità che sembra voler soffocare ogni tentativo di manovra juventina. Ma è la Juventus a colpire per prima: un errore di Anguissa consente a Kolo Muani di girare in rete al 42’. Gelido silenzio sugli spalti, ma è solo la calma prima della tempesta.

Il Napoli non si scompone e, anzi, torna in campo nella ripresa con il piglio della grande squadra. Il pareggio arriva al 57’: un’azione prolungata vede Politano pennellare un assist d’oro per Anguissa, che si riscatta con un colpo di testa perfetto. Il Maradona esplode, ma il meglio deve ancora venire.

Al 68’, un’ingenuità di Locatelli su McTominay in area regala un rigore al Napoli. Sul dischetto si presenta Lukaku, glaciale come sempre: palla da una parte, portiere dall’altra, e vantaggio azzurro. La Juventus prova a reagire, ma si infrange su una difesa attenta e su un Politano in versione gladiatore, che esulta come se avesse segnato dopo una chiusura su Kolo Muani.

Gli ultimi minuti sono un concentrato di sofferenza per i tifosi azzurri. Juan Jesus è costretto a uscire per infortunio, lasciando il Napoli temporaneamente in 10 uomini. Gli ingressi di Gilmour e Simeone aggiungono energia, ma il Maradona trattiene il fiato fino al triplice fischio.

Al 93’, una palla vagante a centrocampo si trasforma nell’occasione per Simeone di dimostrare cosa significhi lottare fino all’ultimo respiro. L’attaccante argentino, entrato da pochi minuti, si lancia in un contrasto disperato, cade a terra, ma non si arrende. Da terra, come un gladiatore circondato dai leoni, cerca di colpire di testa pur essendo quasi sdraiato, provando a strappare il pallone dai piedi degli avversari. Un gesto folle, eroico, che rappresenta tutta la grinta e la dedizione di questo Napoli.

Lo stadio Maradona, che in quegli attimi tratteneva il fiato per paura di un assalto finale della Juventus, esplode in un boato di approvazione. Simeone non ha segnato, non ha fornito assist, ma in quell’istante ha dimostrato cosa significhi vestire l’azzurro. Combattere. Sempre. Fino all’ultimo secondo.

Con questa vittoria, il Napoli consolida il primato in classifica e manda un messaggio chiaro al campionato: gli azzurri non vogliono solo partecipare, ma dominare. La Juventus, invece, esce ridimensionata da una serata che segna la sua prima caduta in campionato.

Il Napoli di Conte si dimostra una squadra matura, capace di soffrire e di colpire nei momenti decisivi. E con 53 punti già in cascina, l’obiettivo scudetto sembra ogni giorno più concreto.

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