A SEGUITO DELLE RECENTI NOTIZIE DI STAMPA SECONDO CUI ALCUNI DEGENTI DEL REPARTO DI NEUROLOGIA DELL’OSPEDALE SAN PAOLO DI FUORIGROTTA SIANO STATI LEGATI ALLE SBARRE DEI LETTI, IL DOTT. PAOLO SANTANELLI, RESPONSABILE SINDACALE DELLA U.G.L. MEDICI DEL NOSOCOMIO FLEGREO, HA INVIATO UNA NOTA DI RETTIFICA E CHIARIMENTO DELLA EFFETTIVA PORTATA DEI FATTI ATTRIBUITI AL PERSONALE MEDICO E PARAMEDICO DEL PRESIDIO OSPEDALIERO. NOTA CHE RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO.
La redazione di Campo Sud Quotidiano.
PAZIENTI CONTENUTI E NON LEGATI AI LETTI: PARLA IL RAPPRESENTANTE UGL MEDICI PER L’OSPEDALE SAN PAOLO
È un male tutto italiano quello di pontificare senza cognizione di causa, su argomenti delicati che invece richiederebbero profonda conoscenza ma soprattutto esperienza pratica nel settore.
Il primo interesse oggi, dei mezzi di comunicazione, non è difatti la ricerca della verità ma della sensazionalità della notizia, di modo tale da aumentare ascolti e vendite.
Con queste premesse si comprende allora bene di come sia facile sbattere il “mostro in prima pagina” in base ad una fotografia che se estratta dal suo contesto, assume significati diversi da quelli originari dettati invece da necessità terapeutiche.
Per maggiore chiarezza mi riferisco ad un recente fatto di cronaca che in base ad una proterva volontà scandalistica dei mass-media, ha dipinto medici ed infermieri, di un noto presidio ospedaliero napoletano, del quale io sono rappresentante sindacale UGL, come mostri senza scrupoli e umanità.
In qualità di sindacalista e medico vorrei chiarire allora qualche punto omesso ovviamente dalla stampa cittadina.
La contenzione e non legatura, di un degente alle sbarre del letto, ben lungi dal rappresentare una pratica evocatrice di nostalgici ricordi manicomiali, è invece un metodo contemplato anche dal Comitato Nazionale di Bioetica, qualora un paziente in stato di evidente agitazione psicomotoria ed in condizione di volontà non cosciente, possa procurarsi involontariamente lesioni sulla propria persona.
Per tale motivo, la pratica del contenimento è stata anche riconosciuta dall’ASL NAPOLI 1 nelle sue linee guida, che non a caso rifornisce tutti i presidi ospedalieri, di specifici dispositivi proprio per il contenimento degli arti in casi eccezionali.
Con queste premesse appare allora sicuramente immotivato e diffamante il polverone sollevato dai mass media nei confronti del personale tutto della Divisione di Neurologia dell’ospedale San Paolo di Napoli, il quale avrebbe invece agito nel solo interesse del paziente, in piena scienza e coscienza ma soprattutto nel pieno rispetto delle regole, contenendo un paziente agitato che poco prima si era causato un’ematuria traumatica nel tentativo di strapparsi il catetere vescicale ed al quale non era possibile praticare alcuna terapia sedativa, presentando un allungamento del tratto QTc all’ECG.
È bastato allora solo il tempo di un battito d’ali per trasformare “gli angeli in camice bianco” del covid, in raccapriccianti diavoli dal forcone appuntito… e ciò solo per necessità di ascolto.
Si può mai mandare al rogo medici ed infermieri, senza prima controllare la veridicità ed il reale valore effettuale di ciò che si sta denunciando?
Così si dà solo la stura all’ennesima caccia alle streghe che sono sicuro condurrà nei prossimi giorni, ad episodi d’intolleranza nei confronti del suddetto personale sanitario da parte dell’utenza.
Sia ben chiaro allora che il personale a norma di regolamento, ha agito in questa occasione, nel solo interesse del paziente ed è ciò che emerge anche da una prima valutazione eseguita da una commissione di indagine interna voluta dal D.G. Ing. Ciro Verdoliva nonché dal verbale dei NAS, prontamente intervenuti nella giornata di ieri.
Non ci si lamenti allora se i giovani laureati disertano i concorsi ospedalieri poiché i salari più bassi di tutta Europa e il mare di responsabilità, non rappresentano sicuramente un incentivo a questa professione.
È lecito infine domandarsi chi risarcirà il personale medico e paramedico della divisione di Neurologia del P.O. San Paolo, dalla montagna di fango che gli si sta gettando addosso in questi giorni?
Inutile dire che saranno gli avvocati a valutare eventuali ipotesi di reato da perseguire nelle più opportune sedi ma nel frattempo costoro esigono immediate scuse con lo stesso clamore ed intensità, utilizzato per infangarli… che vergogna!
Dr. Paolo Santanelli
Responsabile sindacato UGL Medici
P.O. San Paolo