sabato, Novembre 23, 2024
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NON SI CONTANO PIU’ I RICONOSCIMENTI E I RISULTATI DELL’AZIONE DI GOVERNO. E, ALLA SINISTRA DISPERATA, NON RIMANE CHE “DEMOLIRE” IL PAESE..

“Campo Sud” lo sostiene da tempo. Lo abbiamo scritto e ripetuto più volte: la sinistra italiana é sull’orlo di un tracollo nervoso e psicologico molto grave e, riteniamo, irreversibile.

Le elezioni europee, come sappiamo, si giocano sul terreno del sistema proporzionale puro, con una soglia minima del 4% dei consensi che ogni partito, presentatosi alla competizione elettorale, deve necessariamente superare per ottenere un minimo di seggi al Parlamento Europeo. Ciò comporta che tutti questi partiti siano impegnati sino all’esaurimento a colpire e denigrare, attaccare e “smontare” le proposte politiche e i programmi dell’altro, indipendentemente dallo schieramento. L’un contro l’altro armato per la conquista delle agognate preferenze.  Insomma, é una autentica lotta tra  “titani della politica” ma anche una sottile e feroce lotta fratricida tra partiti grandi e piccoli del medesimo schieramento. Si pensi per un attimo alla competizione che é in corso a sinistra tra i piccoli gruppi guidati rispettivamente da Renzi ( Lista Stati Uniti d’Europa),  Calenda (Lista Azione) e Fratoianni (Lista Alleanza Verdi e Sinistra)  che concorrono per il raggiungimento di quel 4%, che forse raggiungerà uno solo tra questi partiti minori. E poi la lotta senza quartiere tra i gruppi politici più rappresentativi dello schieramento della sinistra, quali il PD e i 5 Stelle. Entrambi impegnati a superare “l’alleato” in termini di voti e percentuali. Impegno duro e senza esclusione di colpi. Anche molto bassi.

Ma mentre é in corso questa lotta fratricida all’interno dei partiti della sinistra, non si molla di un metro la contestazione a 360 gradi contro il Governo Meloni e tutti i partiti del Centro Destra. Coalizione che, ad onor del vero, sembra più interessata a far campagna elettorale che a rispondere a provocazioni continue e deliranti di “quell’Armata Brancaleone” dei cosiddetti progressisti, buttate sul tavolo della polemica politica a ritmo forsennato e ripetitivo, insulso e strumentale (come da copione!).

E’ certo normale e comprensibile, per una compagine di opposizione, cavalcare ogni opportunità gli si presenti per contestare Governo e Ministri, scelte politiche e provvedimenti legislativi adottati dall’Esecutivo. Ciò costituisce l’essenza stessa del “gioco politico” tra maggioranza e opposizione. Ma diventa certamente incomprensibile e oltremodo ingiustificato cambiare le carte in tavola e rappresentare in maniera falsa e distorte le risultanze oggettive di Enti certificatori, Istituti di studio e approfondimento politico, Istituti di Statistica e Agenzie di Rating internazionali o anche l’Istituto di Studi Economici della Banca d’Italia che, ripetutamente in queste ultime settimane, hanno pubblicato ufficialmente i dati socio-economici più che lusinghieri ottenuti dal nostro Paese nell’anno trascorso e in questi primi 5 mesi del 2014.

Partiamo dai dati incontrovertibili forniti dalla Agenzia di Rating anglo-americana “FITCH” che solo in data 3 Maggio scorso diffondeva le sue valutazioni di ordine tecnico-finanziario sullo stato di salute della nostra economia, confermando la triplice B (BBB) con Outlook stabile, in perfetta sintonia con le altre Agenzie Internazionali (Moody’s e  Standard & Poor’s). Risultato più che apprezzabile per il Governo Italiano, nonostante le fibrillazioni e le ovvie difficoltà recentemente subite dai costi spropositati del debito prodotto dai Superbonus edilizi 110% (oltre 220 miliardi di euro di esborsi per l’erario sotto forma di detrazioni fiscali) che ha letteralmente svuotato le casse dello Stato. Oltre, naturalmente, alle forti ripercussioni socio-economiche prodotte da due conflitti in piena evoluzione nell’Europa dell’Est e nel bacino sud orientale del Mediterraneo.

Ma “FITCH” ha avuto l’opportunità di esprimere soddisfazione nei confronti dell’Italia anche per i risultati ottenuti in termini di contenimento dell’inflazione (Paese dell’area Euro con il tasso di inflazione più basso); per l’adozione di politiche di detassazione con il taglio del cosiddetto “cuneo fiscale” che ha restituito maggiore liquidità ai cittadini più svantaggiati economicamente; per gli ottimi risultati conseguiti nella rimodulazione e modalità di gestione dei fondi europei del P.N.R.R. che ha già prodotto l’accredito di oltre 100 miliardi di Euro di finanziamento (pari alla metà dei fondi europei assegnati al nostro Paese, di cui 45 già spesi) e quant’altro ancora evidenziato dall’Agenzia di Rating internazionale.

Ma, se non bastasse, anche il Governatore della Banca d’Italia nella sua relazione annuale sullo stato di salute dell’economia del nostro Paese ha evidenziato una vitalità confortante di tutti gli indicatori macro-economici riferiti all’Italia, con particolare riferimento alle performance di crescita delle regioni del Mezzogiorno. Registrando una inversione di tendenza, rispetto agli ultimi decenni, grazie al dato oggettivo della forte ripresa delle esportazioni e degli investimenti. Segnali significativi di una ristrutturazione necessaria del sistema produttivo con una forte capacità di competere sui mercati internazionali. L’Italia, ha concluso il Governatore, non é condannata alla stagnazione. Tutt’altro. La forte ripresa dell’economia italiana in questo anno é stata superiore alle previsioni, anche rispetto agli altri Paesi dell’area Euro. E per la prima volta il Mezzogiorno ha contribuito a questo risultato virtuoso in maniera significativa, forte anche delle iniziative messe in campo dall’Esecutivo con una intensa azione di sostegno del tessuto produttivo delle regioni meridionali. (Istituzione ZES Unica per tutto il territorio del Sud Italia; sostegni all’export; finanziamenti per l’ammodernamento dei porti; recupero delle realtà produttive del mezzogiorno come la ex Whirpool di Ponticelli e la riconversione degli stabilimenti per produzioni e componenti green; bonifiche e riqualificazione urbana di interi comprensori degradati delle periferie meridionali con coinvolgimento delle Università e di Centri di ricerca e alta formazione per i giovani residenti (modello Caivano).

Potremmo anche ricordare le ultimissime ed inconfutabili  risultanze sul mercato del lavoro in Italia fornite dall’ISTAT che delineano una situazione più che confortante in riferimento al notevole incremento dell’occupazione in Italia nello scorso anno e in questi primi 5 mesi del 2024. Dati storici e assolutamente virtuosi raggiunti solo dall’Italia in questo periodo eccezionale di “Cura Meloni”. Ma non vogliamo infierire più di tanto su una banda di irresponsabili e di mistificatori di sinistra, preoccupati solo di disconoscere e denigrare questi dati incontrovertibili raggiunti dall’Esecutivo di Centro Destra che governa in maniera eccellente il nostro Paese, inanellando risultati significativi in ogni giornata del suo prezioso lavoro. Una sinistra al collasso o, se volete, alla canna del gas, che non riesce più ad esprimere un solo concetto politico o uno straccio di proposta alternativa all’azione di governo che non sia la “demolizione sistematica e demagogica” delle scelte governative. Con un accanimento e un livore che si ripercuotono sulla convivenza civile e con il prestigio del nostro Paese a livello internazionale. Ma per costoro vale solo il proverbio : “Tanto peggio, tanto Meglio.”

 

 

 

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