giovedì, Novembre 21, 2024
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L’INFAME CONFLITTO E LE POSSIBILITA’ DI UNA PACE GIUSTA.

La Nato sta per varcare il Rubicone: polacchi pronti a combattere i russi. L’offensiva di Zelensky non sfonda e alcuni Paesi vorrebbero scendere in campo. Così la guerra in Ucraina cambierebbe natura, più vicino lo scenario Sarajevo 1914”Questa un’analisi proposta dal Quotidiano La Stampa a firma di Domenico Quirico che non si è capito se deve fungere da allarme mondiale o da ennesima propaganda filo nulla basata su intenzioni e non certo sui fatti reali dal campo di battaglia. Ovviamente questa analisi non solo non convince, ma è prematura rispetto all’assemblea NATO a Vilnius del 12 luglio quando i paesi baltici proporranno un piano reale per l’Ucraina. Molto probabilmente Quirico fa riferimento proprio a quella data anche in considerazione del fatto che i Paesi di quella fascia sono stati chiari a richiedere un piano per Kiev, e nel caso non vi fosse o l’Alleanza fosse restia a vedere una prospettiva, allora si è pronti a combattere e quindi ad innescare di conseguenza un terzo conflitto mondiale. Dopotutto, ad oggi una sola cosa è certa: la pace e la fine delle ostilità non si ottiene con un piano giusto o ingiusto che sia, ma solo ed unicamente con l’annientamento totale di Mosca sul campo di battaglia, circostanza che diventerebbe deterrente per tutte le autarchie mondiali compresa la Cina. Ovviamente queste sono analisi che circolano solo tra gli analisti militari seri senza filtri ne paraocchi, ma non sentiremo mai la politica parlare in questi termini. E il problema in Italia come nel resto del mondo è proprio quello: nessuno è disposto a dire le cose come stanno, e soprattutto far seguire all’analisi dei fatti anche una possibile o plausibile soluzione. Da una parte abbiamo i sostenitori dell’Ucraina che sanno di essere nel giusto ma non sanno come, quando e perché; e dall’altra parte abbiamo il popolo dei pacifinti, coloro che pensano che la parola pace sia rappresentata da una colomba bianca, quando in genere è sempre e soltanto un corvo nero. La Pace in Ucraina non la vuole nessuno perché sarebbe una pace ingiusta, una pace costruita a tavolino dal più forte (o almeno è quello che pensavamo) e con un paese che ne uscirebbe smembrato e diviso. Per capirci: i pacifinti italiani sono coloro che regalerebbero a Putin la Sardegna, la Sicilia, la Calabria e anche mezza Italia, pur di continuare fare business con i petrolrubli, col gas e col sangue. Per oltre 30 anni la Russia ci ha tenuto alla canna del gas proprio in attesa di arrivare a questo, in modo tale da averci come schiavi asserviti al comfort degli idrocarburi. Ma nonostante tutto, ciò che spaventa Quirico non avverrà, anche se forse dovrebbe avvenire per porre fine a questo scempio, alle logiche del più forte, e soprattutto al fantasma dell’atomica. Secondo molti analisti accreditati questa guerra finirà in maniera convenzionale così come cominciata quando in Russia si accorgeranno che all’anagrafe mancano all’appello centinaia e centinaia di migliaia di persone. Magari sul milione di morti, secondo alcuni, una nuova rivoluzione d’ottobre potrebbe liberare il Paese da Putin e dai suoi sanguinari accoliti. Come già accadde al termine della guerra dei sovietici contro l’Afganistan, che decretò la liquefazione del regime comunista negli anni 90.Per adesso sul campo sono caduti (solo) un quarto di milione di Russi, quindi, è ancora presto per proteste e ribellioni nella grande Piazza Rossa, all’ombra del Cremlino.

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