Ebbene, le elezioni comunali slittino al prossimo autunno. Gigino de Magistris chiude (finalmente) la sua esperienza a palazzo San Giacomo e, come un commerciante qualunque di Napoli, come uno qualunque di tutta Italia in questo triste momento, mette in saldo la merce invenduta e procede allo svuota-tutto prima di chiudere i battenti!
Ultima trovata di Gigino ‘o bluff, ritardataria, quasi postuma e senz’altro inutile, è la messa in vendita di alcuni tram storici che circolavano a Napoli già prima della II Guerra Mondiale.
Si tratta dei vecchi modelli CT139K, visibilissimi in numerose cartoline e praticamente in tutti i film ambientati negli anni ’30 e fino al dopoguerra, così diffusamente presenti da divenire parte integrante del paesaggio della città partenopea.
Mezzi con un’anzianità di servizio di oltre ottant’anni, 13 metri di lunghezza, 2 e mezzo di altezza, peso superiore alle dieci tonnellate, attualmente custoditi nel deposito ANM di San Giovanni a Teduccio, in attesa di venderli. O meglio di svenderli.
Ogni mezzo antico, infatti, sarà ceduto a circa tremila euro, più le spese di ritiro. Non un’asta e nemmeno una offerta al migliore acquirente.
Neppure una mossa della disperazione del Sindaco dal bilancio folle, “miracolosamente” approvato, tanto da pensare che da Sindaco con la bandana in testa sia diventato il Sindaco co’ le pezze ‘n fronte.
Ma questa vendita non ha certo il sapore della mossa della disperazione: non si vuol trarre profitto, non si vogliono rimpinguare le casse comunali – non sarebbe nemmeno una goccia nell’oceano – ma si deve solo (s)vendere.
Chissà che non esista già anche un fantomatico acquirente che si paleserà il 19 marzo, ultima data utile per l’acquisto degli storici reperti.
Eppure Napoli vanta lo storico museo di Pietrarsa cui si potrebbero affidare gli ancora funzionanti tram napoletani. Saprebbero certo come utilizzarli al meglio per finalità turistiche o solo didattico-divulgative. Ma si potrebbero valorizzare in mille altri modi, se solo si volesse: adibirli a ristoranti, così come accade in altre città europee come Praga; farne una linea dedicata ai turisti come accade nella non lontana Milano; fittarli per la pubblicità itinerante; venderli come ha fatto Torino (a New York), ma di certo non svenderli come ha “pensato” di fare l’attuale amministrazione, pur di toglierseli dal groppone.
Idea che non ha trovato terreno fertile nemmeno nel numero uno di ANM Nino Simeone che, anzi, non ha nascosto la propria soddisfazione nel liberarsi dell’incomodo! E questo la dice lunga sulla lungimiranza e la qualità manageriale degli uomini scelti dal Sindaco per guidare le sue partecipate!! Anziché puntare sulla valorizzazione del nostro patrimonio che rappresenta una importante parte della memoria storica cittadina, si pensa a far cassa con quattro spiccioli. Ma tant’é !! Senza vergogna. Senza pudore.
E invece si continua a far male a questa città, a pugnalarla ulteriormente, a stravolgerla e distruggerla tanto da renderla irriconoscibile. Ulteriormente. Infierire fino all’ultimo. Oltre l’utile. Oltre tutto.
Chissà quale strano progetto serba, se serba, il peggior Sindaco che Napoli abbia mai avuto? Non ci stupirebbe se alla base dei suoi pensieri ci sia solo il disinteresse più totale per la città e i suoi abitanti! D’altronde Gigino ha già la mente in Calabria per cui Napoli può letteralmente cadere a pezzi: dalle strade alle infrastrutture, dai progetti ai rappresentanti istituzionali. Non ci resta che fare appello al buonsenso dei cittadini e sperare che la (s)vendita dei tram vada deserta. O che nessuno sappia cosa fare di un vecchio tram in disuso e impolverato. Pur se, al contrario, può essere certamente una occasione ghiotta e fantasiosa per il rilancio turistico cittadino.
Ma, a pensarci bene, uno dei tram in vendita, e magari solo uno, Gigino potrebbe acquistarlo proprio per la sua campagna elettorale calabrese. E se malauguratamente per lui, ma per fortuna dei calabresi, dovesse andar male la consultazione elettorale, potrebbe pur sempre ………….. attaccarsi al tram !!!