Prima sentenza fondamentale del Tribunale di Napoli in merito alla individuazione delle responsabilità per il crollo di un’ala completa di Palazzo Guevara alla riviera di Chiaia n.72, avvenuto il 4 Marzo del 2013 in pieno giorno. Crollo che da oggi può essere definitivamente ascritto alle responsabilità sin troppo evidenti delle imprese che eseguivano i lavori della linea 6 della metropolitana: la Ansaldo Costruzioni, Concessionaria dei lavori; il consorzio Trevi, azienda incaricata degli scavi nel cantiere sotteraneo della linea ferrata e, non ultimo, il Comune di Napoli, proprietario della rete ferroviaria e dei relativi impianti. (oltre ad altri gruppi minori di imprese costituitisi in ATI e che sono risultati soccombenti nel giudizio, in solido con le citate e maggiori aziende edili).
A fare da apripista alle scontate e successive richieste di risarcimento per i danni subiti nel crollo, per l’imperizia degli esecutori delle opere di costruzione della linea di metropolitana, é stato il titolare di un negozio di apparecchiature elettroniche ospitato in un palazzo adiacente a quello crollato, ma coinvolto nel successivo sgombero precauzionale dell’intera area circostante l’evento e costretto a chiudere per lungo tempo la propria attività commerciale. Naturalmente sono numerosissimi i soggetti fortemente penalizzati dalle gravi imperizie nella esecuzione dei lavori: dai cittadini residenti nel fabbricato crollato a quelli degli edifici circostanti, sgomberati per le medesime ragioni di sicurezza. Poi ci sono i titolari di altre attività economiche fortemente danneggiati dalla lunghissima chiusura forzata (ristoranti, rivendita di tabacchi, farmacia, cartoleria etc) tra cui alcuni addirittura falliti per le conseguenze dell’evento calamitoso.
Tutti operatori commerciali o esercenti di pubblici servizi che, dopo questa prima sentenza emessa dal Giudice Monocratico della iv Sezione del Tribunale di Napoli, dott. Fabio Magistro, e dopo ben 8 anni di attesa, si faranno avanti per ottenere finalmente il ristoro dei danni prodotti alle loro attività lavorative, essendo ormai sancito, proprio con questa recente sentenza civile, che la responsabilità dei danni subiti sono imputabili esclusivamente ai vari soggetti incaricati della esecuzione delle opere per la costruzione della metropolitana. Comune di Napoli in primis, nella qualità di proprietario della rete ferroviaria urbana e degli impianti.
Tegola ulteriore sul bilancio esangue e disastrato dell’Amministrazione Comunale di Napoli, che dovrà sobbarcarsi svariati milioni di Euro di risarcimento danni, compresi i ricarichi per interessi bancari e quant’altro dovuto ai soggetti danneggiati. Epilogo scontato per il Comune di Napoli che in questi 8 anni ha tergiversato e protratto sine-die il giudizio, argomentando in ogni modo (puerile e fuor di luogo) la propria estraneità da qualsivoglia responsabilità sulla vicenda. Con ciò dilatando le fasi processuali e di dibattimento, con conseguente maggiore esborso per i risarcimenti. Con infiniti ringraziamenti della cittadinanza al “lungimirante ed efficace” primo cittadino, ormai in libera uscita!