Ventisei Ottobre 2024 : un anniversario passato sotto silenzio.
Eppure settanta anni fa Trieste veniva finalmente abbandonata dalle forze di
occupazione alleate e tornava all’Italia.
Per quel sogno finalmente realizzato migliaia di giovani e meno giovani determinati ed
entusiasti avevano manifestato ripetutamente a Trieste e centinaia di migliaia di altri giovani nelle tante città d’Italia.
Cortei, scioperi, manifestazioni: la migliore gioventù studentesca scese in
piazza in quegli anni terribili.
Mi si consenta un ricordo personale: il preside del Liceo Sannazaro, a noi,
ragazzi che ci accingevamo a sfilare per la città, venne personalmente a
consegnarci la bandiera dell’Istituto.
In occasione delle tante manifestazioni contro l’occupante, sei giovani
triestini persero la vita sotto il piombo della polizia.
Ritengo doveroso ricordare, a futura memoria, i loro nomi: Francesco
Paglia, Leonardo Manzi, Saverio Montano, Erminio Bassa, Pierino
Addobbati.
E sembra opportuno ricordare anche il nome del comandante del
cosiddetto territorio Libero di Trieste, il generale inglese Thomas
Winterton, alle cui dipendenze era la polizia Civile che reprimeva con la
forza e con i proiettili le manifestazioni di popolo degli Italiani.
Trieste tornò finalmente all’Italia, quella Trieste per la quale si era
aspramente combattuto nella prima guerra del ’15-‘18 e che era stata
strappata all’Impero Austro Ungarico dopo le battaglie sul Piave,
sull’Isonzo e sul Tagliamento.
Una nazione e un popolo degni della propria Storia e della propria Civiltà Millenaria dovrebbero sempre portare nel cuore la propria Patria. E con essa la città di Trieste.
Quella Patria nel cui nome si sacrificarono tanti giovani Italiani e il cui ricordo deve rimanere indelebile nei cuori e nelle coscienze degli Italiani degni di questo nome.